ANCONA – «ll nostro obiettivo è di continuare a lavorare sulla città e per la città di Ancona, magari riuscendo ogni anno ad approfondire un pezzo di storia locale», spiega Rosella Pugnaloni, presidente del Lions Club Ancona Host del capoluogo. Venerdì primo dicembre è stata organizzata una serata per presentare i risultati del progetto “Angoli perduti di Ancona” alla Loggia dei Mercanti.
Il progetto
Il lavoro presentato nel corso dell’evento è stato realizzato dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e dal Museo Diocesano di Ancona, e nasce da un’idea comune dei Club Lions Ancona Host e Soroptimist International Club di Ancona. Obbiettivo: recuperare la memoria e il valore storico di angoli di Ancona ormai scomparsi, al fine di restituire un contributo culturale alla riscoperta di tanti capolavori del passato, ed offrire, al tempo stesso, uno sguardo curioso sulla città di un tempo e sulla vita che vi si svolgeva.
«Attraverso un’attenta ricostruzione del tessuto della città e delle sue vicende storico-urbanistiche viene gettato uno sguardo del tutto originale non solo su scorci e edifici che oggi non esistono più, ma soprattutto sulla loro enorme valenza culturale e, dove possibile, sui tesori che contenevano (di alcuni dei quali, scampati allo scempio delle devastazioni e delle guerre, viene fatta per la prima volta un’analisi approfondita, rivelandone inediti significati)», spiegano gli organizzatori.
Nonostante la grande quantità di materiali reperiti, la scelta dei primi luoghi da “riscoprire” è caduta su tre chiese: San Primiano, Sant’Anna dei Greci e Santa Maria della Misericordia. Questo lavoro rivela l’enorme significato intellettuale, nel tessuto cittadino e nella storia della città di Ancona, di questi luoghi di culto ormai scomparsi, e l’immenso valore delle opere artistiche che essi contenevano.
«Il Lions Club Ancona Host e il Club Soroptimist Ancona si sono fatti promotori di questa iniziativa con l’idea di continuare, nel tempo, a riportare alla luce luoghi spesso dimenticati, o non conosciuti, ed i tesori che ne restano, per arricchire e valorizzare la storia della nostra bellissima città», spiegano.