ANCONA- Dopo le polemiche sulla proposta di legge regionale 145 sulle sperimentazioni gestionali pubblico-privato in sanità, interviene anche l’Anaao-Assomed. Il sindacato dei Medici e Dirigenti Sanitari chiede alla Regione di presentare il Piano Sanitario Regionale prima della sperimentazione con i privati.
«Ribadiamo la difesa della sanità pubblica, solidale, universale come pilastro fondamentale e irrinunciabile della sanità marchigiana e il ruolo meramente integrativo della sanità privata, come ribadito inequivocabilmente in tutti i consessi pubblici e privati organizzati negli ultimi mesi a partire dal confronto con i candidati alle elezioni amministrative dello scorso 4 marzo organizzati a Senigallia, Fermo, Civitanova Marche, Pesaro ed Ancona- afferma il Consiglio Regionale Marche Anaao-Assomed-. Nella nostra regione, in assenza del Piano Sanitario Regionale, strumento programmatorio fondamentale, appare avventata una apertura al privato senza prima indicare fabbisogni e orientamenti strategici della sanità regionale: se non sappiamo dove andiamo come facciamo a scegliere la strada da percorrere?».
Riguardo alla proposta di legge 145 Anaao Assomed Marche «non è contraria alla sperimentazione gestionale limitata nel tempo e nella estensione, pur avendo considerato con particolare attenzione i passi indietro fatti in altre regioni come il Veneto (vedi DGR Veneto n. 232 del 06 marzo 2018), dopo i risultati evidentemente insoddisfacenti che sembrerebbero scoraggiarne l’adozione, ma solo dopo che sia stato chiarito il percorso strategico regionale».
Lo scorso 27 marzo cittadini e forze politiche avevano dato vita ad una doppia manifestazione davanti la Regione per dire “no” alla proposta di legge 145/17 ad iniziativa della Giunta Ceriscioli. A scatenare la protesta, il rischio per la sanità pubblica di essere svenduta alla sanità privata. Alla polemica aveva risposto il presidente della Regione Marche, Luca Cerisicoli. «È una “fake news” che sta montando una polemica assurda sulla proposta di legge regionale 145, dal momento che la normativa sulle sperimentazioni gestionali in sanità (andrà in aula il 17 aprile) delinea un quadro più restrittivo di quello previsto, già da 25 anni, a livello nazionale. Limita le attività amministrative della Giunta regionale, che altrimenti potrebbero esercitarsi con un’ampia discrezionalità, rivalutando la centralità decisionale dell’Assemblea legislativa. Con la proposta di legge mettiamo paletti più stretti, in modo che quando avvieremo una sperimentazione, saremo più sicuri di ottenere un risultato che costa meno e offre servizi. Manteniamo la natura di una nostra sanità fortemente pubblica e apriamo degli spazi per arrivare laddove non può farlo, lasciando al privato un ruolo complementare a quanto già offriamo ai cittadini».