ANCONA – L’Italia prima per speranza di vita. A dirlo senza mezzi termini è l’economista francese Jean Paul Fitoussi, noto per aver teorizzato i limiti del Pil nel misurare benessere e progresso sociale (insieme ai due premi Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz e Amartya Sen). L’economista, professore emerito dell’Università parigina Sciences Po e docente Luiss a Roma è intervenuto all’incontro dal titolo «La sanità pubblica è bella? Sostanza e percezione». Il confronto è organizzato agli Ospedali Riuniti di Ancona, dalla Regione e dall’Università Politenica delle Marche, con il patrocinio di Fiaso e la collaborazione di Roche Italia, in occasione dei 40 anni dall’Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. «La sanità pubblica permette di mantenere stabilità e coesione – ha spiegato Fitoussi – pertanto la sua sostenibilità va tutelata e conservata con grande lungimiranza».
L’economista francese colloca il Sistema Sanitario italiano tra i migliori per efficienza, il cui più attendibile parametro di misurazione può essere individuato nella speranza di vita dei bambini, delle donne incinta e degli anziani.
Tra i presenti anche il governatore delle Marche Luca Ceriscioli. «I quarant’anni anni che celebriamo non sono solo uno sguardo rivolto al passato, ma anche sul futuro. La sanità pubblica è l’universalità della risposta sanitaria. La strada da percorrere e consolidare è quella che coniuga la disponibilità di alte tecnologie per acuti, con il bisogno di risposte ai cittadini, com’è avvenuto nel corso delle ultime emergenze, dove è stata garantita un’assistenza di grande qualità in termini di attività, operatori messi in campo e tecnologie disponibili».
L’ultimo rapporto Censis sulla sanità in Italia ha messo in luce che il 73% dei cittadini italiani paga di tasca propria ogni anno una prestazione sanitaria. In particolare sono stati spesi 17 miliardi per farmaci, oltre 8 per le cure odontoiatriche, 7,5 per le visite specialistiche, 4 per prestazioni diagnostiche. In questo 2018 si prevedono circa 150 milioni di prestazioni pagate al di fuori del SSN con incremento del 17% rispetto all’anno scorso.
«Oggi abbiamo la necessità di pensare al futuro – ha detto il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi – e di aumentare l’accessibilità del sistema attraverso il Lean Management, uno strumento che ci permette di fare in modo di considerare le attese uno spreco».
Una possibile soluzione è arrivata proprio dal Lean Management attivato al Pronto Soccorso di Ancona e alla Clinica Oncologica grazie alla collaborazione con Roche Italia. E i risultati non si sono fatti attendere: tempi di attesa dimezzati al pronto Soccorso per i codici verdi + gialli e ridotti del 20% per i soli gialli. Ma il percorso Lean ha permesso anche nuove dotazioni tecnologiche: Tac Revolution, per i pazienti afferenti alle rianimazioni e Tac 16 strati aggiornata alla radiologia centrale per le urgenze interne. Miglioramenti significativi anche alla Clinica Oncologica, dove negli ultimi 3 anni il volume delle prestazioni di reparto e Day Hospital è cresciuto rispettivamente del 22% e del 21%, tra il 2015 ed il 2017. Incremento del 15% per le visite DayHospitalReparto e del 77% di quelle ambulatoriali, mentre le prestazioni di genetica oncologica hanno raggiunto, sempre nello stesso periodo, un +181%.
«Un approccio Lean si è reso necessario in Clinica Oncologica visto il notevole incremento di attività registrato negli ultimi anni – spiega la professoressa Rossana Berardi, primario della clinica oncologica di Torrette -. Per poter fornire una risposta al maggior numero di pazienti e care giver è stata modificata l’organizzazione attivando day hospital MAC, Macro-attività Ambulatoriale Complessa, che hanno consentito di gestite in maniera ottimizzata i pazienti in terapia orale o sottocutanea».