Ancona-Osimo

Guerra alle liste di attesa, al via il prolungamento orario a Torrette

Da domani, lunedì 1 ottobre, ambulatori di Radiologia aperti dalle 7 alle 21 per ecografie e tac e il sabato dalle 14 alle 20. Dall'8 ottobre stesso orario anche in Cardiologia. Previste circa 1000 prestazioni in più

L'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona

ANCONA – Estensione oraria per diagnosi e visite specialistiche e prestazioni aggiuntive. Gli Ospedali Riuniti dichiarano guerra alle liste di attesa e lo fanno attraverso la cosiddetta “saturazione oraria”.

Da lunedì 1 ottobre gli ambulatori della Radiologia (Ecografia e Tac) resteranno aperti dal lunedì al venerdì con orario dalle 7 alle 21 e il sabato dalle 14 alle 20. L’ 8 ottobre scatterà l’estensione oraria anche nella Cardiologia.

Un’azione resa possibile grazie all’accordo sindacale per le prestazioni aggiuntive, concluso nella giornata di venerdì 28 settembre tra l’Azienda Ospedali Riuniti e le RSU
(rappresentanze sindacali unitarie). Tre gli accordi sottoscritti: con la dirigenza medica, con il comparto e con gli universitari. Un documento che muove i passi dalle delibere regionali 808/2015 e 640/2018 per l’abbattimento delle liste di attesa, che mettono in condizione la sanità regionale di utilizzare il fondo previsto dal decreto Balduzzi.

Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti
Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti

«Grazie anche alla convergenza delle organizzazioni sindacali, si rende possibile un grande sforzo per combattere i lunghi tempi di attesa – spiega il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi – è esemplare questo progetto perché c’è stata l’adesione di tanti lavoratori fuori dall’orario di servizio che hanno dimostrato sensibilità anche nei confronti dei cittadini che si rivolgono a noi in attività istituzionale e non libero professionale».

Antonello Maraldo

«In base al nostro accordo sarà utilizzato il fondo Balduzzi, dove confluiranno i proventi dell’attività libero professionale dei medici. In questo modo una parte della quota pagata dai cittadini per le prestazioni in intramoenia viene impiegata migliorare la risposta assistenziale – spiega il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona Antonello Maraldo – Nel concreto i medici verseranno il 5% all’Azienda, che restituirà una quota a medici e infermieri, per pagare le prestazioni aggiuntive. Una somma che ritorna a beneficio dei cittadini, che non pagano due volte, ma che attraverso il pagamento iniziale beneficiano dell’abbattimento delle liste di attesa».

Successivamente l’estensione oraria interesserà anche altri reparti, individuati tra quelli con tempi di attesa superiori ai 100 giorni e quindi l’offerta potrebbe estendersi potenzialmente a tutte unità operative (SOD). «Parallelamente interveniamo anche sul discorso dei pazienti interni in Radiologia con le prestazioni aggiuntive – sottolinea Maraldo – in modo che resti invariata la tempistica dei degenti e aumenti di molto quella degli esterni. A questo scopo abbiamo utilizzato degli strumenti specifici per non diminuire la risposta assistenziale verso i pazienti interni».

Sono oltre un migliaio le prestazioni in più previste grazie alla strategia messa in campo dall’Azienda Ospedali Riuniti attraverso l’impiego del fondo Balduzzi.

Le quote dell’accordo relativo all’utilizzo del fondo Balduzzi

«Un milione e 700mila euro era il residuo accumulato nel fondo – precisa il direttore amministrativo – nel quale vengono accantonati mediamente 400-500mila euro all’anno derivanti dalla libera professione svolta nell’intramoenia che oscilla tra i 9 e i 10milioni di euro l’anno. Una cifra accumulata negli anni e che l’Azienda Ospedali Riuniti ha deciso di utilizzare attraverso un accordo molto innovativo basato su un progetto incentivante, che remunera l’attività istituzionale dei medici in una misura intermedia tra l’attività ordinaria e la libera professione, ma che il cittadino pagherà come una normale prestazione. Nel concreto il compenso dei medici è stabilito mediamente nella misura di 2/3 rispetto a quanto previsto dalla libera professione, senza gravare sulle tasche dei cittadini. Un compenso orario che verrà riconosciuto solo nel caso dell’esecuzione di un numero elevato di prestazioni, pena la regressione tariffaria e l’abbattimento della tariffa oraria per medici e infermieri».