ANCONA – Sabato 5 ottobre, tra gli eventi Extra G7 Salute, c’è anche quello che tratta l’intelligenza artificiale applicata alla sanità, evento che si svolgerà dalle 9 alle 13 alla Loggia dei Mercanti di Ancona, in via della Loggia, con presentazioni di diverse esperienze tra cui: l’ospedale virtuale alimentato con intelligenza artificiale, lo studio internazionale di cardiologia di genere CANFib in collaborazione con la Società Americana di Cardiologia, e l’intelligenza artificiale come strumento dei cambiamenti organizzativi e futuro strumento per ridurre le liste di attesa per visite e prestazioni strumentali. Stamattina in direzione generale dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche la presentazione del prossimo evento, con l’assessore Manuela Caucci, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Armando Marco Gozzini, il magnifico rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori, il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Claudio Martini, il direttore centro di ricerca e servizio di Artificial intelligence & digital health in medicine and biology, Andrea Giovagnoni, il direttore Framework intelligenza artificiale in cardiologia, BHS, Londra, Marco Mazzanti, il direttore del sistema informativo aziendale dell’Azienda ospedaliero universitaria della Marche, Andrea Badaloni, e altri importanti primari o direttori della realtà di Torrette che già utilizzano l’intelligenza artificiale, dal cardiologo Antonio Dello Russo al neurochirurgo Roberto Trignani, dalla pneumologa Martina Bonifazi al chirurgo toracico Majed Refai, al neuroradiologo Gabriele Polonara.
Nell’occasione, il magnifico rettore Gian Luca Gregori ha annunciato anche che «dopo tre anni di battaglia inauguriamo la prima scuola di specializzazione in medicina dello sport. Abbiamo gli specializzandi che iniziano ora e ragioneremo su un centro di medicina dello sport, rivolta anche alla disabilità». L’intelligenza artificiale trova già indispensabili applicazioni in ambito sanitario, come ha ribadito il direttore sanitario Claudio Martini: «L’intelligenza artificiale è già una realtà attuale. Abbiamo due principali aree di applicazione, quella neurologica e quella toraco-polmonare, nell’area neurologica è già in atto da mesi un sistema IA che consente l’interpretazione rapida della tac di persone che hanno subito un ictus. L’altro aspetto riguarda principalmente l’applicazione nell’attività chirurgica di Roberto Trignani, soprattutto nella neurochirurgia pediatrica. Ma ci sono altri ambiti di applicazione, come il progetto pilota per la domiciliazione precoce dei pazienti tramite IA, perché abbiamo necessità di seguire i pazienti anche dopo la fase acuta e con l’IA li possiamo seguire a distanza, poi quelli in area pneumologica e di chirurgia toracica».
Dello Russo e Mazzanti hanno quindi accennato all’esperienza dell’ospedale virtuale, quello senza posti letto che fa parlare di sé non solo negli Stati Uniti e che lo stesso Mazzanti illustrerà durante il convegno del prossimo 5 ottobre. «L’ambito medico – ha spiegato Andrea Badaloni – è quello in cui l’IA ottiene il massimo vantaggio sociale, quello in cui si portano più benefici ai cittadini. L’IA richiede un passaggio culturale, perché richiede di abbracciare la cultura del dato, non solo dell’atto. L’azienda tratta un’enorme mole di dati, multiformi, a volte difficilmente comparabili. Per questo si usano tecnologie che servono per accogliere i dati e renderli confrontabili e paragonabili e permettere l’alimentazione sia dell’IA sia di aspetti clinici. Oggi stiamo digitalizzando il dato alla fonte, rendendolo omogeneo, come il fascicolo sanitario 2.0 che permette di mettere insieme i dati e utilizzarli per curare il paziente».