ANCONA – La Regione Marche punta a stabilizzare i lavoratori precari della sanità in ottemperanza alla Legge Madia e la Fp Cisl, chiede un confronto per individuare regole precise ed eque. Il Servizio Sanità della Regione ha avviato uno screening per verificare nel dettaglio i rapporti di lavoro precario e pianificare le modalità operative che porteranno all’emanazione di linee guida regionali per le assunzioni. Ha infatti invitato le 4 aziende (Asur, Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona, Marche Nord e Inrca) a fornire il censimento nel minor tempo possibile.
«Mercoledì in una riunione congiunta tra i dirigenti della Sanità e i responsabili degli uffici del personale è stata messa in comune la banca dati per individuare le caratteristiche previste dalla Legge Madia e dalle circolari in materia, l’ultima del 9 gennaio 2018- informa la Regione-. Le aziende stanno, infatti, incrociando ed accorpando le informazioni sui singoli contratti e dove necessario consulteranno i fascicoli personali per definire le situazioni dei lavoratori. Questa operazione apre la strada ai piani triennali di assunzioni che vanno dal 2018 al 2020. La Regione Marche condivide con i sindacati l’impegno per dare stabilità al sistema tanto che negli obbiettivi 2017 per i direttori generali era previsto quello di ridurre il precariato in favore del tempo indeterminato. Dopo l’acquisizione dei risultati dello screening la Regione proporrà un incontro ai sindacati per condividere i percorsi».
La Fp Cisl Marche chiede però di essere convocata prima della definizione delle caratteristiche per la stabilizzazione. «Prendiamo atto della volontà espressa dalla Regione Marche di dare una risposta all’annoso tema del precariato che riguarda circa 1.350 precari spesso “storici” nella nostra regione. La circolare Madia ha necessità di una attenta lettura tesa a fornire una interpretazione che possa concretamente dare risposte alle molteplici caratteristiche del precariato sanita Marche. Inoltre è necessario definire un piano assunzioni 2018/2020 che oltre a dare risposta al precariato ponga le basi per il recupero delle oltre 2.000 unità operative perse tra il 2011 ed il 2014».