«Il protocollo, firmato oggi (21 marzo, ndr) dalle organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil insieme al presidente Acquaroli sulle relazioni sindacali in tema di sanità, rappresenta un primo importante passo in avanti nelle modalità di relazione ma è tutto da verificare rispetto agli effetti produrrà in concreto». È quanto dichiarano Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche e Loredana Longhin, segreteria regionale Marche.
E ancora: «Ci auguriamo che la firma di questo protocollo non sia solo una formalità e l’ennesima autopromozione di questa giunta ma che, alla base, ci sia davvero una volontà politica di discutere con il sindacato in modo chiaro e trasparente perché in gioco c’è il sistema sanitario regionale e la salute dei marchigiani».
In questi anni, sottolineano Santarelli e Longhin, «abbiamo sempre ricercato con questa giunta un’interlocuzione costruttiva che portasse ad un confronto di merito che però non c’è mai stato. È stato così per la legge n. 19/22 di riorganizzazione del SSR, per il piano socio sanitario regionale approvato ad agosto 23, e le Linee di indirizzo degli atti aziendali delle Ast». In tutte queste occasioni, “abbiamo avuto modo di esprimere le nostre perplessità e criticità sia di metodo sia di merito. Tuttavia, nulla di quanto da noi è stato detto è mai stato accolto o, in qualche modo, preso in considerazione. Abbiamo riscontrato sempre un atteggiamento di chiusura e di non volontà a trovare soluzioni condivise».
Per la Cgil Marche: «La situazione drammatica in cui versa la sanità marchigiana, con la quale i cittadini fanno i conti ogni giorno, a partire dalle liste d’attesa, dal sovraffollamento dei Pronto Soccorso, dalle rette delle case di riposo, impone che ci sia una classe dirigente all’altezza di risolvere bene e con rapidità tutti i problemi che sono sotto gli occhi di tutti. L’accordo di per sé disciplina e regolamenta soltanto il funzionamento delle relazioni sindacali in merito alla gestione degli incontri che si programmeranno di volta in volta, individuando le priorità e la tempistica, senza per questo entrare nel merito».
Per questo, concludono Santarelli e Longhin: «Nel protocollo abbiamo inserito le priorità che devono essere affrontate e risolte grazie ad un confronto costruttivo che porti a delle scelte condivise. È chiaro che se la realtà dovesse smentire gli intenti, noi saremo pronti a mettere in campo ogni azione di protesta pur di garantire un servizio sanitario regionale pubblico ed efficiente per i marchigiani».