Ancona-Osimo

Sanità Marche, Rignanese (NurSind): «Ok all’aumento del tetto di spesa ma serve un nuovo modello organizzativo»

La Regione ha stanziato 9 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente per la sanità regionale

Immagine di repertorio

ANCONA – La Regione Marche ha stanziato 9 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente per la sanità regionale e oltre la metà di questi saranno destinati all’Azienda ospedaliera di Torrette. Nonostante ciò stanziamenti a parte restano i problemi in modo particolare nel settore gestionale come puntualizza Matteo Rignanese, segretario provinciale del NurSind: «Quello che resta è la poca attrattività della professione infermieristica sia perché poco valorizzati da un punto di vista professionale ma anche da un punto di vista economico. Stipendi bassi rispetto alla media europea, mancanza di carriera professionale, mancanza di formazione professionale ma anche il mancato rispetto di tutti quei diritti scritti su carta che sistematicamente non vengono rispettati
. Mi riferisco a quei diritti negati alle donne, giovani mamme infermiere e di figlie, infermiere prossime alla pensione che hanno genitori a carico non più autosufficienti o di quelle donne che per motivi di salute hanno prescrizioni a vario titolo».

Matteo Rignanese, segretario provinciale del NurSind Ancona

Una cosa è certa la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro diventa sempre più difficile anche per chi è costretto a saltare riposi e a fare doppi turni per garantire la continuità assistenziale a causa la carenza di personale. Oppure si è costretti a elevati carichi di lavoro tanto da mettere a rischio la qualità dell’assistenza già fortemente indebolita dalla carenza di personale.

«Gli infermieri – prosegue nella sua analisi il responsabile del NurSind – hanno la responsabilità di fare bene il proprio lavoro ma le condizioni in cui sono costretti a lavorare e le conseguenze che ne possono derivare sono responsabilità di altri.
 L’Ast Ancona in questo, credo, possa avere il primato perché di fatto non riesce a dare risposte e a combinare esigenze ed interessi di due ambiti che sono o appaiono in contrasto: quello della vita privata e familiare e quello della vita lavorativa, ma che invece sono strettamente collegate tra loro.
 L‘Ast Ancona, la più problematica per territorio e per aver inglobato 4 ex zone che vanno da Loreto a Fabriano passando per Senigallia e Jesi, che fa fatica a ripartire dopo il susseguirsi dei direttori, mai stabili,tutti incerti. A farne le spese tutti i lavoratori, ma in particolare le donne che ci chiedono costantemente un regolamento per il part time, bloccato nei periodi estivi per poter sostituire/garantire le ferie, o permessi a vario titolo. Nessuna risposta alle numerose segnalazioni
 scritte dal Nursind a tutela dei diritti degli infermieri, nessuna spiegazione, nessun confronto, e tanto meno chiarimenti. La carenza infermieristica in Azienda è un tema per noi assolutamente prioritario, lo subiamo tutti sulla nostra pelle quotidianamente e come sindacato non ci stancheremo mai di denunciarlo».