SANITA’ – I camici bianchi scendono in piazza. Le sigle sindacali unite di medici, veterinari e dirigenti sanitari si mobiliteranno nella giornata di venerdì con un sit-in di fronte a Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche a partire dalle ore 10.30 di venerdì 23 novembre.
In tutte le regioni è prevista una manifestazione spontanea «a difesa della sanità pubblica e contro il disinteresse della politica perché la questione riguarda tutti i territori».
«Siamo poco considerati, sfruttati e sottopagati, però poi siamo indispensabili -ha detto Oriano Mercante, Segretario regionale di Anaao Assomed Marche – perché la gran parte di noi saranno precettati a restare in servizio per garantire l’assistenza minima e non potranno esercitare legittimamente il diritto allo sciopero che è sancito dalla Costituzione. Sarebbe bello che anche i cittadini scendessero in piazza con noi e sostenessero le nostre rivendicazioni che non sono a difesa di presunti privilegi ma a tutela della salute di tutti. Sarebbe anche opportuno che i cittadini non si recassero in ospedale venerdì se non per le urgenze ovviamente, proprio per solidalizzare con questa mobilitazione che è fatta soprattutto per continuare ad offrire loro servizi adeguati. Occorre una maggiore coscienza civile anche in questi casi. Non si può pretendere assistenza dal Servizio Sanitario Nazionale senza interessarsi delle condizioni nelle quali questo è finanziato o nelle quali il personale è chiamato ad operare. Sventoleremo solo le nostre bandiere sindacali perché in questa vicenda la politica è considerabile un soggetto unico».
«È in atto da oltre 10 anni lo smantellamento del sistema sanitario nazionale – ha aggiunto Mercante – ed è una situazione inaccettabile perché non fa che acuire le differenze sociali. Finora nessun partito né a livello nazionale né regionale, ci ha offerto un sostegno vero e concreto. Ci si è limitati alla solidarietà personale di alcuni rappresentanti e ad un rimpallo di responsabilità che è veramente stucchevole».
A detta di Mercante, quindi, «non è più sufficiente prendere atto del peggioramento delle condizioni di lavoro nelle strutture sanitarie, che mette a rischio la sicurezza delle cure, così come non lo è esprimere solidarietà per l’assenza da 10 anni del contratto di lavoro, con gravi danni organizzativi, economici e previdenziali. È imbarazzante il disinteresse nei confronti della perdita di valore economico e professionale del lavoro, almeno quanto la mancanza delle assunzioni necessarie a far fronte all’esodo in corso e l’incertezza del futuro dei giovani lasciati fuori dalla formazione post laurea. Le rivendicazioni sono le stesse ormai da anni ma finora nulla è successo e temiamo che poco succederà anche dopo questa iniziativa».
Aderiscono allo sciopero: Anaao Assomed, Cimo, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassid (Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr), Cisl Medici, Fesmed, Anpo, Ascoti, Fials Medici, Coordinamento NAzionale delle Aree Contrattuali Medica Veterminaria Sanitaria Uil Fpl.