Ancona-Osimo

Novità agli Ospedali Riuniti: nominati tre nuovi “super” primari

Medicina Nucleare, Laboratorio Analisi e Otorinolaringoiatria. I vertici dei reparti chiave si rinnovano

sanità, medicina, dottori

ANCONA – Tre nuovi primari in reparti chiave degli Ospedali Riuniti di Ancona. Due arriveranno a settembre, mentre uno ha già preso servizio: Marco Moretti al Laboratorio Analisi, Luca Burroni alla Medicina Nucleare e Massimo Balbi all’Otorinolaringoiatria.

Marco Moretti, fanese di 49 anni sarà alla guida del più grande Laboratorio Analisi delle Marche.
Il dottor Moretti, che arriva dal Laboratorio di Patologia Clinica dell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord di Pesaro, prenderà servizio a Torrette il 16 settembre prossimo. Laureato con lode all’Università degli Studi di Bologna, si è specializzato in Biochimica e Chimica Clinica all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e in Igiene e Medicina Preventiva all’Università Politecnica delle Marche. Successivamente ha ottenuto un Master in Alta Formazione Manageriale per i dirigenti di struttura complessa nella sanità digitale e del Master in Management Innovativo delle Organizzazioni Sanitarie all’Università degli Studi di Urbino. Autore di numerose pubblicazioni e relazioni a corsi e congressi, ha svolto anche incarichi di docenza presso la Facoltà di Medicina della Università Politecnica delle Marche.

Marco Moretti il nuovo primario del Laboratorio Analisi degli Ospedali Riuniti di Ancona

«È un incarico prestigioso e affascinante in una struttura Ospedaliera-Universitaria, che si propone ai vertici dell’offerta sanitaria – spiega Moretti – l’obiettivo che vorrei perseguire non è solo la qualità analitica e l’affidabilità del risultato di un test, comunque da garantire e presidiare, ma soprattutto quello più ambizioso di massimizzarne il potere informativo e clinico nei diversi PDTA, Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali, lavorando su appropriatezza, efficienza ed efficacia. Si tratta di evolvere dalla sicurezza del dato analitico alla sicurezza dell’intero processo diagnostico e garantire il miglior contributo possibile della Medicina di Laboratorio alla sicurezza del cittadino nella soddisfazione dello specifico bisogno di salute. Per questo è necessaria un’evoluzione del ruolo del Patologo Clinico: non più confinato a “sacerdote della tecnologia”, ma soprattutto impegnato nell’interfaccia tra Medicina di Laboratorio e Clinica. Diverse le leve su cui agire: valorizzazione delle risorse assegnate, sinergie, competenze condivise, informazione e formazione. In definitiva creare una squadra in grado di dare valore aggiunto a risorse tecnologiche, analitiche e informatiche, opportunamente aggiornate e dimensionate».

Alla guida della Medicina Nucleare arriva Luca Burroni, senese di 57 anni, laureato all’Università degli Studi di Siena. Specializzato in Medicina Nucleare presso l’Università di Firenze e  in Radiologia ed Endocrinologia e Malattie del Ricambio presso Università di Siena, Il professor Burroni dal 1 dicembre 1992 ha ricoperto il ruolo di Dirigente Medico di I livello presso la Medicina Nucleare della Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, come Responsabile di Incarico Funzionale di Endocrinologia. E’ docente presso l’Università di Siena: alla Facoltà di Medicina e Chirurgia del “Corso Integrato di Medicina Nucleare”, Diploma universitario di TSRM, e alla Scuola di Specializzazione di Endocrinologia e Malattie del Ricambio dell’insegnamento “Diagnostica per Immagini e Radioprotezione”. Dal 2017 è Responsabile professionale del “Centro PET-TC” della Azienda Ospedaliera Universitaria Senese ed è esperto di “LEAN THINKING” in Sanità. Co-autore di 203 lavori editi a stampa su riviste e libri nazionali ed internazionali, il professor Burroni è Reviewer del “Journal of Bone and Mineral Research”, dell’”European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging” e del ”Journal of Endocrinological Investigation”. Dal 2009 al 2011 è stato nel Consiglio Direttivo della AIMN, Associazione Italiana di Medicina Nucleare, con incarico di RGQ (referente Gestione Qualità), e dal 2010 al 2012 è stato “Deputy to the National Delegate” (Rappresentante Italiano) dell’Associazione Europea di Medicina Nucleare (EANM). Attualmente Burroni è Segretario eletto del Gruppo di Studio “Infiammazioni ed Infezioni” della A.I.M.N., incarico che ricoprirà fino al 2019 ed è organizzatore di numerosi convegni e congressi scientifici a livello nazionale e internazionale.

Luca Burroni, il nuovo primario della Medicina Nucleare degli Ospedali Riuniti di Ancona

«Sono molto contento e onorato di questa nomina alla direzione della Medicina Nucleare degli Ospedali Riuniti di Ancona– afferma il nuovo primario Luca Burroni – perché è un reparto che insieme alla Radiologia ha fatto la storia della scienza delle immagini in Italia: qui fu installata la prima Tac del paese acquistata dall’Università di Ancona, seconda fu poi quella di Siena. Inoltre è un Ospedale teso al miglioramento e in netta crescita, contrariamente a tante altre strutture, dove oggi sono stati tagliati finanziamenti in regioni anche di una certa importanza. L’Ospedale di Ancona mi sembra invece che abbia tutta l’intenzione di crescere, tant’è vero che il direttore generale, dottor Caporossi, mi ha comunicato che hanno deciso l’acquisto di uno strumento all’avanguardia quale la Pet-Risonanza Magnetica, confermando l’Ospedale di Ancona punto di riferimento sanitario più importante dell’Adriatico, da Mestre a Bari. Credo che sarà molto importante interagire e condividere propositivamente le attività con tutti gli altri reparti dell’ospedale non solo con quelli storicamente più vicini alla nostra disciplina come la Radiologia, l’Oncologia e l’Endocrinologia. Stimolante sarà infine promuovere la Medicina Nucleare, non solo all’interno dell’Ospedale, ma anche sul territorio regionale dove ci sono altre medicine nucleari con le quali possiamo instaurare un proficuo rapporto di collaborazione».

All’Otorinolaringoiatria degli Ospedali Riuniti di Ancona ha già preso servizio il 2 luglio Massimo Balbi, che seguirà Torrette e Salesi. Laureatosi in all’Università di Bologna, il professor Balbi dal gennaio 2000 è dirigente otorino dell’Unità Operativa ORL di Bologna.  E’ specialista in otorinolaringoiatria presso l’ Ospedale Maggiore di Bologna e  svolge un’attività scientifica internazionale sia in progetti di ricerca sia in progetti di specializzazione medica.
La sua attività scientifica, gli interventi in qualità di relatore in convegni internazionali sia in Italia che all’estero e l’organizzazione di numerosi corsi di specializzazione hanno avuto come conseguenza l’assegnazione nel gennaio 2012, da parte dall’Azienda USL di Bologna, del riconoscimento della “Alta specializzazione sulla terapia chirurgica della sordità”. Negli ultimi 5 anni ha eseguito oltre 3000 interventi chirurgici di otorinolaringoiatria, soprattutto inerenti alla chirurgia dell’orecchio ed endoscopica del naso e seni paranasali.   Ha una frequenza continuativa all’estero a Los Angeles presso lHouse Ear Institute e a Parigi al Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Hospital Trousseaux.

Massimo Balbi, il nuovo primario di Otorinolaringoiatria

«Sono soddisfatto che l’Azienda abbia voluto creare una Direzione Otorinolaringoiatrica stabile e che mi abbia affidato questo ruolo – afferma il nuovo primario Balbi – ma la cosa che più conforta è che mi stia dando gli strumenti per realizzare un reparto ORL in Ancona che non sia secondo a nessun altro in Italia e per questo occorre una squadra perché è il Team che fa la qualità non il singolo individuo. Gli ingenti investimenti economici in attrezzature di altissima qualità permetteranno nei mesi a venire la strutturazione di una sala operatoria dove vige un unico imperativo: risultati di eccellenza. Per questo punterò su impianti cocleari e su protesi impiantabili per il trattamento della sordità infantile. La chirurgia mini-invasiva dell’orecchio e quella endoscopica di naso e seni paranasali, permetteranno di abbattere i tempi di degenza portandoli ad una sola notte di permanenza in Ospedale, mentre il progressivo abbandono dei tamponi nasali consentirà di ridurre il dolore post operatorio».