Ancona-Osimo

Sanità, con il Pnrr Marche 182 mln di investimenti. Ecco gli interventi previsti nella regione

Approvato in Consiglio regionale il piano di attuazione del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sarà consegnato lunedì 28 febbraio a Roma. Ad illustrare i progetti, l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini

ANCONA – Seduta del Consiglio regionale dedicata al Pnrr sanità quella di ieri – 24 febbraio. In Aula è stata approvata all’unanimità una risoluzione che impegna la giunta regionale ad incrementare case e ospedali di comunità.

Nel Pnrr sanità, Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sarà consegnato a Roma lunedì, sono a disposizione delle Marche 182milioni di euro per investimenti in strutture, apparecchiature e infrastrutture. Ma il nodo della questione è l’atavica carenza di personale sanitario.

Un tema al centro della risoluzione approvata in Aula, dopo un dibattito lungo ed articolato. Pur «nei limiti della gravissima carenza di medici e di personale sanitario specializzato e del tetto di spesa sul personale imposto dai vigenti trattati europei e dalle norme di contabilità pubblica», l’atto impegna il presidente e la giunta regionale ad individuare «tutte le misure finanziarie e organizzative affinché, oltre agli investimenti del Pnrr, siano implementate nuove case e ospedali di comunità fino al raggiungimento delle soglie di una casa di comunità ogni 20.000 abitanti e di un ospedale di comunità ogni 50.000 abitanti».

Ad illustrare in Aula gli interventi oggetto del Pnrr è stato l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini. «Il Pnrr mira a completare una lacuna nel sanitario della medicina di prossimità – ha detto l’assessore – il Pnrr Marche prevede gli interventi su 9 ospedali di comunità, su 29 case di comunità e 15 Cot (Centrale operativa territoriale), centrali di coordinamento dei servizi sul territorio. Gli interventi, che dovranno essere realizzati entro il 2026, scontano due problemi strategici – aggiunge – : la necessità di appaltare ed eseguire i lavori in edilizia nelle Marche che già presenta gap strutturali derivanti dalla necessità di ricostruire le chiese, ospedali, e case dei privati danneggiati da sisma 2016, e anche dalla domanda che in questo momento assorbe molta manodopera nel settore dell’edilizia per i provvedimenti di sostegno con il 110% e altre misure».

«Dobbiamo mettere a terra interventi con problemi organizzativi e strutturali non secondari» ha spiegato, sottolineando l’altra questione «riguarda il personale: chi opererà dentro gli ospedali e le case di comunità? Rispondere a queste domande è assai complicato perché le misure relative alle cure intermedie che dovevano essere realizzate dal 2012 in poi funzionano solo in pochissime nostre realtà, ed è richiesto un accordo con medici di medicina generale: una trattativa è in corso a Roma con i sindacati rappresentativi dei medici di medicina generale e l’agenzia nazionale pubblica, che non è giunta alla conclusione».

Il capogruppo in Consiglio regionale delle Lega, Renzo Marinelli, ha definito il piano «un buon atto» spiegando che «il problema vero» semmai «è che non abbiamo i sanitari. Forse le scelte scellerate degli ultimi anni ci hanno portato a rimanere senza medici».

Il consiglio regionale delle Marche
Il consiglio regionale delle Marche

Il vicepresidente della Lega Mirko Bilò, ha sottolineato che il Pnrr inverte la rotta della logica ospedalocentrica in favore di una sanità di prossimità ed ha insistito sul fatto che le risorse destinate all’Ospedale Santa Casa di Loreto (1milione e duecentomila euro), in cui convergono i pellegrini in visita alla città Mariana e i turisti della Riviera del Conero, siano utilizzati «per il rifacimento dell’ala in attesa di ristrutturazione, per l’ampliamento dei posti letto dedicati alle cure intermedie, così da sgravare l’ospedale regionale di Torrette e per un punto di primo intervento adeguato al vasto bacino di utenza».

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in una nota stampa ha evidenziato il mantenimento degli impegni assunti e che «con questo Pnrr Marche Sanità riusciremo a implementare una vera integrazione fra ospedale e territorio capace di dare risposte più idonee e adeguate alla popolazione a prescindere dal luogo di nascita. Su una sanità capillare e policentrica i marchigiani ci hanno dato fiducia e noi continueremo a lavorare su questa linea».

Critico il Partito Democratico che ha attaccato la giunta spiegando che si tratta di «scatole vuote senza personale e servizi». Già in precedenza i dem si erano scagliati contro la Giunta, lamentando la mancanza di confronto e di strategia su questa importante opportunità. Il Movimento 5 stelle ha invece lamentato la carenza di confronto evidenziando il fatto che le decisioni relative al piano ormai erano già state prese dalla giunta e che dei servizi «non si sa quasi nulla».

Il Pnrr Sanità in dettaglio

Il Pnrr Sanità prevede nelle Marche la realizzazione entro il 2026 di 29 Case della Comunità, 9 Ospedali di Comunità, 15 Centri Operativi Territoriali. Con l’aggiornamento del Masterplan dell’Edilizia Sanitaria sono previsti 3 nuovi ospedali, a Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto, 6 nuove strutture per le emergenze a Urbino, Fano, Senigallia, Fabriano, Civitanova Marche e Ascoli Piceno, 3 nuovi Ospedali di Comunità – Hospice a Cagli, Fano, Tolentino, oltre ai 4 nuovi ospedali in corso di esecuzione ovvero Salesi, Inrca, Fermo e Amandola.

Prevista 1 ristrutturazione integrale a Pergola, 33 riqualificazioni di strutture sanitarie e ospedaliere esistenti e 34 interventi di adeguamento relativi al decreto legge 34 del 2020. All’ammodernamento della dotazione tecnologica sono riservati 61.175.479,50 euro, che consentiranno la digitalizzazione (33.612.075,55 euro) e l’acquisto di macchinari di ultima generazione (27.563.403,95 euro) per un totale di 57 apparecchiature di ultima generazione per esami sempre approfonditi.

Commplessivamente sono 759.369.623,82 euro le risorse finanziate: 253,63 milioni per la provincia di Ancona, 217,64 milioni a Pesaro, 197,24 milioni a Macerata, 143,92 milioni a Fermo e 110,55 milioni a Ascoli Piceno.