Ancona-Osimo

Scarpona: «Meno abbandoni di cani, più rinunce per impossibilità di mantenimento»

Sono sempre di più le famiglie che, per seri motivi economici, non riescono a far fronte alle spese e, in molti casi, i cani vengono accolti nel canile comunale di Candia. Il punto con il responsabile Stefano Scarpona

Stefano Scarpona, responsabile del canile comunale di Ancona

ANCONA – Agosto è il periodo maggiormente scelto dagli italiani per trascorrere le vacanze e, come ogni anno, purtroppo si riaffaccia il tema legato agli abbandoni degli animali. Solitamente sono tre le tipologie principali di cani che vengono accolti nel canile municipale di Candia (località Bolignano): cani abbandonati; cani di proprietà dotati del microchip che vengono restituiti ai legittimi proprietari; oppure cani presi in carico dal canile per impossibilità di mantenimento da parte dei proprietari. Facciamo il punto con Stefano Scarpona, responsabile del canile comunale di Ancona.

Scarpona, quanti cani avete accolto nel canile quest’estate?
«In totale 11 cani, di cui 8 di proprietà che sono stati restituiti ai legittimi proprietari grazie ai microchip. Si è trattato di cani vaganti che si erano persi o erano usciti dai giardini delle abitazioni e non erano più riusciti a tornare a casa. A giugno è arrivato anche un cane adulto, perché i proprietari hanno rinunciato per impossibilità di mantenimento, mentre altri due cani sono stati accolti perché abbandonati. Uno di questi è un cucciolo trovato vagante a Posatora che un cittadino ha segnalato al servizio veterinario e che poi è stato trasferito al canile. L’altro cane abbandonato è un meticcio già dato in affido».

Rispetto all’estate scorsa è cresciuto o diminuito il numero di cani abbandonati?
«Il numero quest’estate è diminuito. Da maggio a settembre del 2016 sono infatti entrati nel canile 9 cani vaganti, ovvero abbandonati; più altri 5 arrivati a causa dell’impossibilità di mantenimento da parte dei proprietari e altri 7 cani di proprietà con microchip, restituiti ai legittimi proprietari».

Canile municipale di Candia (località Bolignano)

Da gennaio 2017 il canile municipale quanti cani ha accolto?
«Da gennaio il canile ha accolto 37 cani e la maggior parte è stata restituita o data in affido. Di questi 37 sono solo 6 quelli rimasti nel canile, mentre 9 sono stati dati in affido».

Attualmente quanti sono i cani presenti nel canile?
«I cani ufficialmente presenti sono circa 60, per lo più anziani. Più in generale nel territorio comunale di Ancona c’è stata una diminuzione netta degli abbandoni e, di conseguenza, pochissimi ingressi all’anno. Se fino a dieci anni fa i cani in entrata all’anno erano circa 150, di cui la metà abbandonati, oggi i cani in entrata all’anno sono pochi. Da gennaio 2017 sono entrati 37 cani, ciò significa che ormai in un anno ne entrano in media una cinquantina».

Sempre più famiglie però rinunciano ai cani per seri motivi economici.
«Sì. Se è diminuito il numero dei cani abbandonati, sono in aumento le famiglie che rinunciano all’animale perché impossibilitate a mantenerlo. Sono sempre di più le famiglie con serie difficoltà socio-economiche che presentano la domanda al Comune e, se ci sono tutti i requisiti, il cane viene accolto nel canile comunale di Candia».

Fortunatamente i cani possono essere dati in affido e, così, diventare nuovamente parte parte integrante di un nucleo familiare. Come avviene l’affido?
«L’affido è definitivo, ma prima vengono eseguiti dei controlli e c’è il cosiddetto pre-affido che dura qualche giorno. Innanzitutto la persona affidataria deve compilare un questionario per indicare la disponibilità di tempo e quella economica, indispensabili per il mantenimento dell’animale. Poi viene effettuata una visita a domicilio nella casa in cui la persona affidataria terrà il cane e viene controllato anche che lo spazio esterno perché ci siano tutte le condizioni giuste per la vivibilità del cane. Dopo tutte le verifiche, il cane passa materialmente dalla proprietà del Comune di Ancona al comune cittadino. Dei controlli e del pre-affido se ne occupa l’Oipa».

Quanti sono i volontari?
«Il canile è comunale, la gestione è dell’associazione Bolignano in collaborazione con l’Oipa, e in tutto saremo una trentina di volontari tra canile e gattile sanitario. I volontari si occupano dell’alimentazione, pulizia e cura dell’animale. C’è anche una veterinaria volontaria che effettua le visite e altri volontari che curano il verde».

In vacanza le persone portano i cani o li lasciano nelle pensioni?
«Il canile comunale non svolge anche la funzione di pensione per cani, ma credo che ad agosto siano tutte piene perché stiamo ricevendo telefonate di persone che ci chiedono disponibilità. Sempre più però sono le persone che si portano in vacanza i cani perché ormai le strutture ricettive, come alberghi o campeggi, sono molto attrezzate per accogliere gli animali».

Il canile comunale ospita anche il gattile sanitario. Al momento quanti gatti sono presenti?
«Circa una trentina di gatti nella varie sezioni del gattile».

Come è gestito il gattile?
«Ci sono varie sezioni e c’è chi si occupa della cattura di gatti nel territorio per le sterilizzazioni o chi si occupa della gestione dei gatti nella fase post operatoria. In genere i gatti una volta catturati vengono sterilizzati e stanno qui 4-5 giorni, dopodiché vengono rimessi sul territorio. Per esempio un gatto preso in piazza del Papa viene riportato in piazza del Papa. Ci sono tutte colonie censite dal servizio veterinario. Poi un’altra sezione è dedicata ai gatti malati o incidentati che, per esempio, finiscono sotto una macchina. In questi casi vengono operati e poi rimessi sul territorio. Infine c’è un’altra sezione con i cuccioli da svezzare con la mamma».

Quanti i gatti abbandonati quest’anno?
«Purtroppo non è semplice capire quando un gatto è stato abbandonato o quando appartiene a una colonia felina. Mentre il cane se non ha il microchip, obbligatorio per legge, non è di nessuno, per il gatto non c’è alcun obbligo di apporre il microchip ed è libero sul territorio. Il gattile è comunque una struttura dinamica di entrata e uscita e la lunga degenza è solo per pochi casi, ovvero per gatti non vedenti o con handicap gravi».

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