ANCONA- Ricerca, imprese e scuole insieme per combattere l’inquinamento da plastiche. È stato inaugurato questa mattina (26 giugno) presso il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche, Moby Litter, uno scheletro di balena che col tempo sarà riempito di plastiche raccolte sulle spiagge dalle scuole: può contenere fino a 4 metri cubi di rifiuti. La struttura è stata donata da due aziende anconetane: la Garbage Group e il cantiere navalmeccanico CPN. Dal 1950 nel mondo sono state prodotte oltre 8 miliardi di tonnellate di plastica; ogni anno ne vengono prodotte 400 milioni, di queste 8 milioni finiscono nei mari.
«Nel 2050 riusciremo a recuperare solo 1/3 dei rifiuti e, se non invertiamo la rotta, è previsto che ci sarà più plastica che pesci negli oceani- dichiara il rettore dell’Univpm, Gian Luca Greori-. Dalla balena Moby Dick alla balena Moby Litter, dove “Moby” non è più a rischio per il capitano ma per la plastica. Il messaggio è sensibilizzare studenti, cittadinanza, comunità sul tema della plastica e del rispetto dell’ambiente. Il ruolo della nostra Università nelle attività di ricerca è importantissimo e l’anno prossimo partirà un nuovo corso di laurea in “Management della sostenibilità e dell’economia circolare”, caratterizzato da un approccio multidisciplinare; ci saranno competenze del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, di Agraria, Ingegneria e Economia».
«Moby Litter è un’icona. Come Dipartimento da anni siamo impegnati nello studio degli effetti delle plastiche- spiega il Prof. Francesco Regoli, direttore Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente-. Le balene sono considerate il simbolo di mari in salute ma in realtà, sono tra gli organismi più minacciati dalle piccole particelle di plastica. Questa struttura lancia molteplici messaggi: da una parte vuol far capire l’importanza delle attività di ricerca, dall’altra vuole sensibilizzare le scuole».
Proprio per questo, due insegnanti del Liceo Scientifico di Jesi, quest’oggi hanno gettato all’interno dello scheletro delle plastiche raccolte dagli studenti durante l’ultima attività di beach cleaning.
«La presenza costante del Moby Litter ci aiuta a ricordare quanto sia importante proteggere il mare e coinvolgere in queste iniziative cittadinanza e studenti. Questi ultimi negli anni a venire avranno un ruolo determinante per cambiare certe dinamiche e certi processi» commenta il prof. Regoli.
La giornata si è aperta con un convegno internazionale “Moby Litter, the future we don’t want”, incentrato sul problema dell’inquinamento da plastiche in mare. Al worskshop sono state diverse le voci a confronto: la ricerca scientifica e l’Europa con le Mission di “Horizon Europe” (healthy oceans, seas, coastal and inland waters), “JPI Oceans” e “BlueMed Initiative”. Erano presenti le principali associazioni ambientaliste (Marevivo, Greenpeace e Legambiente), ed alcune aziende leader nel disinquinamento, riutilizzo ed uso sostenibile della plastica (Fratelli Guzzini, Garbage Group, IRISSRL). Infine, si è parlato del Piano Lauree Scientifiche (PLS) in Scienze Naturali e Ambientali, con l’intervento di alcune scuole.
Altro tema per tutelare i mari è quello del disinquinamento e, a questo proposito, la Garbage Group e il cantiere navalmeccanico CPN hanno realizzato in sinergia il Pelikan, il battello green da lavoro per i servizi ecologici dedicato alla raccolta dei rifiuti solidi galleggianti, semisommersi e oleosi negli specchi acquei chiusi. Al progetto collabora anche l’Unvpm.
«Stiamo lavorando insieme per portare il Pelikan fuori dal porto, ad esempio sulla Riviera del Conero quindi in aree di grande valore naturalistico difficilmente accessibili via terra- riferisce il Prof. Regoli».
«Dato il successo internazionale che sta avendo questa imbarcazione e in relazione all’accordo quadro che la Garbage ha sottoscritto con la Politecnica, abbiamo pensato di implementarne i servizi. Il tutto sempre nell’ottica della sostenibilità ambientale, ad esempio effettuando monitoraggi preventivi delle aree da bonificare con l’utilizzo di droni o dispositivi da agganciare allo scafo per il controllo in profondità delle acque. L’Univpm ha in serbo diversi progetti» spiega Filippo Ugolini, Garbage Group.
“Moby Litter” si inserisce all’interno del programma di appuntamenti che precedono “Sharper – La notte europea dei ricercatori” che si terrà il 27 novembre 2020.
A settembre riprenderanno le lezioni all’Univpm in doppia modalità: in presenza rispettando le normative anti Covid e, per gli studenti che non potranno frequentare, in streaming.