Ancona-Osimo

Schiavoni, «La nuova legge sulla Class Action punisce le aziende»

Dura presa di posizione del numero uno di Confindustria Marche Nord, in linea con il presidente nazionale Vincenzo Boccia, sulla proposta di legge che sarà discussa lunedì. Ecco le criticità

Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Marche Nord
Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Marche

ANCONA – Dopo il no del presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia alla proposta di legge, arriva anche la bocciatura da parte degli imprenditori marchigiani. «La proposta di Legge sulla Class Action, se dovesse passare in aula, sarebbe l’ennesima dimostrazione di accanimento contro le imprese», dice Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche Nord, che interviene sul probabile cambiamento delle norme sulla Class Action, dopo che la Commissione Giustizia della Camera ha dato il via al Progetto di legge della maggioranza. Il testo è atteso in aula per lunedì.

In Italia non siamo all’anno zero: dal 2010 è operativa la disciplina consumeristica che delinea un modello di class action idoneo a tutelare i diritti dei consumatori e, al contempo, a evitare comportamenti opportunistici a danno delle imprese. «Sul fronte europeo, la nostra class action costituisce una best practice, ma questa proposta di legge la vuole stravolgere», spiega Schiavoni allineandosi alla dura presa di posizione del Presidente Boccia, che già ieri ha manifestato grande preoccupazione per uno strumento “punitivo per le imprese e che presenta delle criticità molto chiare”.

Confindustria tutta è sulle barricate dopo aver attentamente valutato le novità che sarebbero introdotte, tra cui la retroattività delle nuove regole che espone le imprese a contenziosi per fatti accaduti anche 10 anni prima e la possibilità per i singoli di aderire all’azione anche dopo la sentenza di condanna, il che favorirebbe comportamenti opportunistici da parte di chi può stare a guardare e poi “salire sul carro” a seconda dell’esito.

«Ancora una volta prendiamo atto che siamo in un paese che vede le aziende come un male necessario – dice Schiavoni –  e come l’unico capro espiatorio in caso di problemi: ben venga un meccanismo di tutela per chi subisce un danno da un’impresa, ci mancherebbe. Ma mi sembra evidente che la scelta di imporre alle imprese il pagamento di un compenso “premiale” agli avvocati quando la causa va a buon fine assuma una valenza punitiva verso le imprese. Per non parlare del fatto che la class action diventerebbe utilizzabile per qualunque tipologia di danno, col rischio di aumentare indiscriminatamente il contenzioso».

«Ci appelliamo a tutte le forze politiche che saranno chiamate lunedì a votare la proposta di legge affinché per una volta agiscano con buon senso e al contempo con responsabilità verso le imprese», conclude Schiavoni.

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