ANCONA – «Questo progetto di delocalizzazione non va ridiscusso, ma va ritirato, punto». Così la parlamentare dei dem e già sottosegretario al Mise Alessia Morani in seguito allo sciopero dei lavoratori del gruppo Elica organizzato per oggi nella sede dell’azienda a Castelfidardo, promosso dai sindacati di categoria Fiom (Cgil), Fim (Cisl) e Uilm (Uil). Insieme a Morani, c’erano anche i consiglieri del Pd Manuela Bora e Antonio Mastrovincenzo, tutti insieme per portare il loro sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici il cui posto di lavoro è a rischio.
A scatenare la protesta, con manifestazioni e scioperi che vanno avanti da alcune settimane, l’annuncio del nuovo piano dell’azienda fabrianese che porterà alla chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e alla delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo, con la pesantissima conseguenza di venire a creare 409 esuberi su 560 dipendenti totali del comprensorio.
«Siamo di fronte ad una speculazione di un’azienda – attacca Morani -, una speculazione ai danni dei lavoratori e dell’intero territorio e questo va fermato». L’ex sottosegretario al Mise evidenzia l’assenza della Giunta regionale allo sciopero: «Questa mattina ci sono degli assenti in questa piazza, io vorrei vederli al nostro fianco, perché la politica per una volta dovrebbe dire in maniera coesa e unita che stiamo tutti dalla stessa parte. Invito quelli che mancano e che governano la nostra Regione, a dire una parola chiara e definitiva su quello che sta succedendo. Capisco il loro imbarazzo, lo capisco perché chi ha fondato questa azienda ha uno schieramento politico chiaro, ma a noi non interessa la politica, a noi interessa sapere qual è il futuro di questa azienda, di questi lavoratori e lavoratrici e di questo territorio».
In questo video Morani al presidio a Castefidardo:
Morani, insieme ai consiglieri del Pd Manuela Bora e Antonio Mastrovincenzo, afferma a chiare lettere: «Non possiamo permettere che oltre 400 lavoratori rimangano senza lavoro e che ne facciano le spese anche i lavoratori dell’indotto e un intero territorio», e aggiunge, la Giunta «dica una volta per tutte da che parte sta: dalla parte dei lavoratori o dalla parte dell’impresa che vuole delocalizzare».
«Vediamo una Giunta regionale completamente immobile e incapace di prendere posizione a sostegno dei lavoratori, forse per i troppi legami politici che intercorrono con la proprietà dell’azienda – incalza Antonio Mastrovincenzo – , dall’altro lato vogliamo essere propositivi e Alessia Morani come ex sottosegretario al Mise, io e Manuela Bora come consiglieri regionali della Commissione Sviluppo Economico, vogliamo lavorare anche al fianco delle organizzazioni sindacali per un provvedimento che eviti delocalizzazioni a scopo speculativo. Ci sono tante aziende in crisi che pagano le difficoltà del momento, chi invece fa delle scelte del genere va ostacolato».
I dem auspicano una convocazione in tempi brevi del tavolo al Mise e affermano: «Chiediamo con forza al presidente Acquaroli e alla sua Giunta di prendere posizione in modo netto a favore delle istanze dei lavoratori: in questa situazione, l’equidistanza non è tollerabile. Su proposta del candidato unitario a sindaco del centrosinistra di Castelfidardo, Marco Tiranti, abbiamo invitato le organizzazioni sindacali ad un incontro per predisporre una proposta di provvedimento nazionale che abbia come finalità quella di contrastare ogni forma di delocalizzazione con finalità
speculativa».