ANCONA – Anche il capoluogo scenderà in piazza, con un sit-in in piazza Cavour, per chiedere azioni politiche concrete e decisive per l’emergenza climatica. Associazioni, sindacati, cittadini e studenti parteciperanno venerdì 27 settembre allo sciopero mondiale per il clima, che concluderà la settimana globale sul tema dei cambiamenti climatici, iniziata venerdì scorso in tutto il mondo e organizzata dal movimento Fridays For Future. Il ritrovo sarà alle 11 davanti alla statua in piazza Cavour e dalle 11.30 alle 12.30 ci sarà il sit-in, con i partecipanti che si siederanno e sdraieranno simbolicamente nella piazza per circa un’ora.
La settimana di iniziative e sensibilizzazione della popolazione mondiale sul tema dei cambiamenti climatici, dunque, culminerà venerdì con il 3° Global Strike For Future. È questo il nome dell’evento che coinvolgerà migliaia di studenti anconetani.
«Per questo terzo Global Strike si sono uniti anche i sindacati FLC-CGIL, COBAS, USI, SISA che hanno indetto lo sciopero anche per il comparto scuola, – spiega il movimento Fridays For Future-Ancona – e la Cgil che invece organizzerà assemblee nei luoghi di lavoro di tutte le categorie. Questo ci rende felici, perché significa che c’è consapevolezza del fatto che le conseguenze nefaste della crisi climatica in atto colpiscono e colpiranno innumerevoli settori lavorativi e sociali».
«A differenza delle altre precedenti manifestazioni – spiega Silvia Verolo, una delle organizzatrici – non ci sarà il corteo. Ci ritroveremo in piazza Cavour per un sit-in e ci saranno alcuni interventi da parte di altre associazioni. Ci aspettiamo una cospicua partecipazione, ci saranno tanti studenti delle medie e delle elementari. Alcuni stanno collaborando attivamente all’organizzazione. Con questo sciopero desideriamo chiedere ai governi azioni più incisive contro il cambiamento climatico». Per il movimento servono «efficientamento energetico e riduzione del consumo energetico, conversione energetica alle energie rinnovabili, riduzione del consumo di carne, rimboschimento e ripristino delle aree in pericolo, economia circolare e mobilità sostenibile. In Italia servono: taglio dei 18 miliardi di sussidi pubblici alle fonti fossili, l’approvazione della legge sul consumo di suolo, la sensibilizzazione e l’informazione scientificamente corrette».
In accordo con quanto richiesto da molte parti sociali e realtà associative impegnate nelle tematiche ambientali, il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha dato mandato di redigere una circolare che invitasse le scuole, «pur nella loro autonomia, a considerare giustificabili le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico». «In questa settimana dal 20 al 27 settembre – ha scritto il Ministro – ragazzi e ragazze di ogni Paese stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, che è minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile. L’importanza di questa mobilitazione è quindi fondamentale per numerosi aspetti, a partire dalla necessità improrogabile di un cambiamento rapido dei modelli socio-economici imperanti. È in gioco il bene più essenziale, cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo».