ANCONA- Sit-in a partire dalle 9.30 in piazza Roma per le lavoratrici e i lavoratori di scuola, università e ricerca indetto da Flc Cgil per chiedere un contratto giusto e un lavoro stabile. «Per questo Governo non siamo una priorità – hanno ribadito i manifestanti- siamo qui perché il contratto di istruzione e ricerca è scaduto da due anni e a fronte di un’inflazione reale di circa il 18% i finanziamenti previsti comportano aumenti pari solo al 5,78%, con un differenziale di oltre il 10%, andando a incidere pesantemente sul potere di acquisto delle famiglie. Inoltre diciamo fermamente no all’autonomia differenziata che è una legge contro la scuola perché le norme generali sull’istruzione devono rimanere di esclusiva competenza statale e non regionale». Erano presenti un’ottantina di persone, soprattutto docenti ma anche pensionati, studenti e cittadini che hanno affiancato nel sit-in i lavoratori della scuola.
«I motivi per cui siamo qui sono molteplici – ha dichiarato Antonio Renga, segretario Flc Cgil Marche- si parte dal rinnovo del contratto 2022-2024 poi si aggiunge il taglio operato per il 2024 al Fondo di Finanziamento Ordinario delle università, pari a ben 530 milioni di euro , e che mette a rischio la sostenibilità finanziaria di diversi atenei. Il precariato poi è devastante, solo quest’anno nelle Marche oltre 7mila nomine sono a tempo determinato, stesso discorso sul settore della ricerca».
I docenti hanno protestato anche contro il nuovo sistema delle abilitazioni online per il sostegno perché si tratta di percorsi formativi più brevi e accessibili, che equiparerebbero chi li frequenta a chi ha svolto un percorso più lungo e impegnativo come il TFA (tirocinio formativo attivo).