JESI – Si intitola “Scolpire il movimento – la stop motion come occasione di narrazione creativa” ed è un laboratorio di cinema d’animazione dedicato alle persone detenute negli istituti penitenziari marchigiani di Fermo, Pesaro e Ancona. Accolto a maggio all’interno del Barcaglione di Ancona e a giugno nella sezione femminile di Villa Fastiggi di Pesaro, dove i giovani animatori Benedetta Sani e Ahmed Ben Nassib hanno condotto due laboratori di cinema d’animazione, il progetto ha chiuso da pochi giorni la tappa della Casa di Reclusione di Fermo con gli animatori Matteo Giacchella e Roberto Paganelli. Il lavoro con le persone detenute si è concentrato nella condivisione di racconti e narrazioni del proprio passato attraverso la pratica della stop motion, in quanto importante mezzo creativo che parte dal soggetto e dal suo immaginario, trasportandolo in un lavoro di gruppo per la produzione di un cortometraggio animato a più mani.
Un progetto importante, realizzato dall’associazione capofila Arci Jesi Fabriano, attenta all’utilizzo dei linguaggi innovativi per portare valore in spazi di margine e forte di una rete associativa regionale e nazionale, che consolida felicemente un’alleanza con la preziosa associazione NotteNera, da 17 anni attiva nella divulgazione e promozione del linguaggio del cinema d’animazione.
«Siamo entusiasti di avere al fianco un’associazione come NotteNera, conosciuta nel territorio per la capacità di creare incontri tra le arti e la comunità – spiega Ruggero Fittaioli, presidente Arci Jesi Fabriano -. Per Arci Jesi Fabriano questo progetto significa confermare il valore dell’associazionismo: rivolgersi ai luoghi marginali, come gli istituti penitenziari, per sperimentare, con l’aiuto di un linguaggio creativo contemporaneo, un confronto, un dibattito, appunto un incontro».
In continuità con le attività che, dal 2017 al 2022, hanno coinvolto gli Istituti Penitenziari della regione Marche, Scolpire il Movimento è anche un passaggio di testimone tra l’Associazione NotteNera, Arci Jesi Fabriano e l’associazione Le Piolette, che per anni ha portato nel territorio e negli istituti di pena il cinema d’animazione. A sostituire i professionisti animatori Beatrice Pucci e Marino Neri, una squadra di quattro animatori: Ahmed Ben Nassib, dopo una lunga formazione in Francia in istituti specializzati nell’animazione, si è formato all’Isia di Urbino e ha perfezionato gli studi presso Scuola del libro di Urbino, vero e proprio tempio dell’animazione italiana, che ha cresciuto generazioni di animatori internazionali. Benedetta Sani ha perfezionato i suoi studi all’Accademia delle Belle Arti di Urbino, dove oggi insegna Drammaturgia multimediale. Matteo Giacchella, laureato nella sezione Cinema del D.A.M.S di Bologna, lavora nel campo dell’audiovisivo dal 2005, muovendosi tra Italia e Brasile e realizzando cortometraggi, spot pubblicitari, video istituzionali e documentari. Roberto Paganelli, formato a Bologna e attivo operatore culturale, dedito al linguaggio del cinema e dell’animazione, fonda nel 2005 l’associazione OTTOmani con la quale ha realizzato più di 200 laboratori in tutto il mondo.
«Da anni Nottenera indaga la possibilità che offre il linguaggio del cinema d’animazione di farsi anche strumento di narrazione identitaria e di appartenenza comunitaria, in ambito socio-educativo – spiega la direttrice artistica di NotteNera Sabrina Maggiori -. La stop motion anche detta passo uno, permette di far incontrare la manualità e l’artigianalità con la tecnologia all’insegna di un approccio anche ludico. Dopo numerosi laboratori e progetti, grazie alla collaborazione con Arci Jesi Fabriano possiamo finalmente fare esperienza in un ambito che ci sta particolarmente a cuore».
Il progetto è beneficiario dell’avviso pubblico lanciato dall’Ambito sociale di Fossombrone ATS7, sostenuto dalla Regione Marche, ed è realizzato da Arci Jesi Fabriano in collaborazione con l’associazione NotteNera, Arci Pesaro Urbino, il Provveditorato Emilia Romagna – Marche e coinvolge l’Istituto Penitenziario di Ancona Barcaglione, la Casa Circondariale di Pesaro e la Casa di Reclusione di Fermo.