SENIGALLIA – Era piena pandemia quando la guardia di finanza lo aveva trovato con il nipote, di notte, a bordo di una Alfa Romeo. Sotto la maglietta aveva un chilo di cocaina destinata alle feste pasquali. Ieri è arrivata la condanna al tribunale di Ancona per l’albanese, 47 anni, residente a Porto Recanati.
In abbreviato, davanti al gup Paola Moscaroli, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. L’imputato, difeso dagli avvocati Gabriele Galeazzi e Emanuele Senesi, era stato arrestato il 1 aprile scorso insieme al nipote di 25 anni per il quale si procede separatamente. I due stavano viaggiando in auto, nelle campagne senigalliesi, con un chilo di cocaina, quando la guardia di finanza li ha intercettati e seguiti. Una vettura in giro di notte, in pieno lockdown, ha insospettito i militari che hanno deciso di approfondire fermando il veicolo. A bordo hanno trovato il maxi carico di droga, purissima, del valore di 300mila euro. L’uomo la nascondeva in un involucro sotto la maglietta.
Lo zio era alla guida, l’altro, passeggero, si dichiarò estraneo alla droga. La cocaina sarebbe stata la droga per le feste pasquali. Probabilmente doveva essere consegnata a qualcuno che l’avrebbe poi immessa sul mercato spacciandola attraverso dei pusher ma sono arrivati prima i finanzieri.
I militari erano di pattuglia per il Covid quando dopo le 22 hanno visto l’automobile che svoltava in una stradina di campagna. Si sono insospettiti che imboccasse un posto isolato e pensando che fossero dei ladri hanno proceduto al controllo. Non c’era refurtiva a bordo ma solo la cocaina. Per l’albanese zio, concluse le indagini, la procura aveva chiesto il giudizio immediato e l’uomo ha scelto poi il rito alternativo per essere processato.