Ancona-Osimo

Senigallia: sparò e uccise il figlio, un altro processo per Loris Pasquini

È accusato di porto abusivo di proiettili e polvere da sparo. In casa aveva più di 600 munizioni. Il 73enne è stato rinviato a giudizio ed è tornato ai domiciliari per l'omicidio del figlio

Il tribunale di Ancona

SENIGALLIA – Condannato a 22 anni per omicidio volontario aggravato del figlio Alfredo, che aveva 26 anni, Loris Pasquini affronterà ora un altro processo: quello per porto abusivo di proiettili e polvere da sparo. Nell’abitazione di Roncitelli, dove avvenne il delitto, il 29 marzo del 2021, i carabinieri trovarono più di 600 proiettili, dieci scatole di polvere da sparo e il caricatore di una pistola.

Un arsenale non dichiarato che non poteva detenere. Ieri mattina – 21 aprile – la gup Francesca De Palma del Tribunale di Ancona lo ha rinviato a giudizio. Il processo si aprirà il prossimo 27 settembre davanti al giudice Carlo Cinimi, lo stesso che lo ha giudicato per il delitto del figlio Alfredo e che lo ha condannato in primo grado il 25 febbraio scorso.

La detenzione del materiale era stata stralciata dal processo madre e la Procura aveva chiesto un nuovo rinvio a giudizio anche per quello. Nella sentenza di febbraio, arrivata davanti alla Corte di Assise, era stata già considerata la detenzione abusiva di una arma, la pistola che teneva illegalmente in casa, una Beretta calibro 9, con la quale sparò ad Alfredo dopo un litigio scoppiato nel tardo pomeriggio. Per l’arma Pasquini padre aveva preso un anno di condanna oltre ai 21 inflitti per il delitto del figlio. Adesso gli si chiede conto anche del resto. Il 73enne ieri era in tribunale ed è stato presente all’udienza preliminare insieme al suo legale, l’avvocatessa Silvia Paoletti che lo difende insieme all’avvocato Roberto Regni. L’imputato è agli arresti domiciliari per l’omicidio del figlio.