ANCONA- L’aspetto fisico di una donna che denuncia una violenza sessuale è del tutto «irrilevante» e si tratta di un «elemento non decisivo» per valutare la credibilità delle dichiarazioni dalla vittima. È quanto afferma la Cassazione nelle motivazioni con le quali lo scorso 5 marzo, ha annullato la sentenza assolutoria emessa in appello nei confronti di due giovani sudamericani accusati di aver violentato una ragazza peruviana, all’epoca dei fatti 22enne, in un parco di Ancona nel marzo 2015.
Nel novembre 2017, tre giudici donna della Corte d’Appello di Ancona avevano assolto i due sudamericani, condannati in primo grado a cinque e tre anni, spiegando nelle motivazioni che «la ragazza è troppo mascolina» e dunque «non è possibile escludere che sia stata proprio lei ad organizzare la nottata goliardica».
Parole che hanno indignato l’Italia intera e per le quali è andato in scena un flash mob di protesta davanti al Tribunale di via Carducci ad Ancona. La Cassazione ha quindi accolto il ricorso della Procura Generale della Corte d’Appello di Ancona e della vittima (che ormai non vive più in Italia), e con l’annullamento del verdetto il nuovo processo si terrà presso la Corte d’Appello di Perugia.