SIROLO – «Vogliamo riaprire in sicurezza il sentiero del Passo del Lupo», storico tracciato che conduce alla spiaggia delle Due Sorelle. Il «patto politico» è stato sottoscritto dall’Ente Parco del Conero e dal Comune di Sirolo e reso noto alla stampa in sede di conferenza.
L’incantevole percorso, scosceso, che parte in ‘montagna’ e scende fino al mare, è interdetto da alcuni anni in quanto pericoloso. Ma questo non basta a frenare la voglia delle persone di solcarlo, sfidando la sorte, la sicurezza e anche i controlli delle autorità che tradizionalmente si intensificano nei mesi più caldi dell’anno.
Accertate comunque condizioni non buone, nell’immaginario collettivo il sentiero rappresenta una meta gettonatissima per escursionisti più o meno improvvisati. Tanto che, in sinergia, le istituzioni hanno iniziato a ragionare per sistemarlo e renderlo nuovamente fruibile, per quanto saranno necessari interventi mirati, che non potranno prescindere dal rispetto delle bellezze naturali e paesaggistiche, e dal reperimento dei finanziamenti.
«Avviamo questo procedimento perché c’è una volontà politica unitaria di riaprire il sentiero del Passo del Lupo – ha detto il presidente del Parco del Conero Daniele Silvetti -. In primis dell’Ente Parco e del Comune di Sirolo, dove ricade, con il coinvolgimento attivo della Regione Marche e degli altri Comuni. Tuttavia non si potrà fare a meno della collaborazione degli utenti, che dovranno essere consapevoli di entrare in un ambiente e un territorio che va tutelato, ma anche della modalità in cui si dovrà percorrere questo tracciato: l’aspetto prioritario non può che essere la sicurezza. Dunque l’intenzione è di fare riferimento ad un target di escursionisti esperto, preparato e dotato della giusta attrezzatura. Sarà importante compiere anche un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica».
Dopo di lui il sindaco di Sirolo Filippo Moschella: «Il discorso del Passo del Lupo, come amministrazione comunale, lo stiamo portando avanti da quando ci siamo insediati – ha aggiunto – e consolidiamo la nostra comunione di intenti con l’Ente Parco per rimetterlo a norma. In questi anni abbiamo prodotto atti propedeutici per arrivare a questo momento, sotto i profili legali per studiare le normative a supporto della riapertura, ma anche tecnici per vedere se questa è fattibile. Anch’io insisto che sorge in una riserva integrale da preservare, dunque il rapporto tra l’uomo e la natura dev’essere armonioso. E gli interventi non troppo impattanti per l’ambiente, da salvaguardare nelle sue peculiarità uniche».
Marco Zannini, direttore del Parco del Conero, ha fatto invece il punto sugli step da seguire prima dell’inizio dei lavori: «Stiamo definendo il progetto di fattibilità, quindi presto si potrà partire con il progetto esecutivo, considerato l’impegno della parte amministrativa ad andare avanti – ha spiegato -. Una volta intercettate le risorse, entro l’anno, inizieremo a predisporre le operazioni. Chiaramente non in primavera e nei primi mesi d’estate perché gli habitat vanno tutelati».
Gli interventi, che dovranno coniugare il bene naturalistico (piante, nidificazioni) con quello paesaggistico mozzafiato, saranno estremamente complessi. La zona, per una riapertura definitiva, tuttavia necessita di una vera bonifica e mitigazione. Incerte, in buona sostanza, le tempistiche di un iter molto articolato. Certa invece l’obiettivo: riaprire, in sicurezza, il Passo del Lupo.