Per cominciare un dialogo con i propri figli sul tema del sesso e della sessualità bisogna aver messo le basi durante l’infanzia e la preadolescenza. È bene dimostrare apertura e disponibilità verso le loro domande sulla vita senza pensare alla nostra capacità di rispondere. Certo, l’argomento sessualità nell’adolescenza complica le cose per il pudore sulle questioni intime e per la naturale riservatezza dei ragazzi con gli adulti.
Molte persone che sono genitori oggi, non hanno mai parlato apertamente di sessualità a loro volta con i propri genitori, il che può rendere il processo di conversazione con i figli ancora più difficile perché non è possibile avere a disposizione un modello su come dovrebbero andare le cose. In realtà non esiste un modo “corretto” per parlare ai figli di sesso. Il primo consiglio è di iniziare presto e continuare a farlo nel tempo. Troppi genitori aspettano il momento “giusto” per introdurre il discorso, solo per scoprire che questo momento non arriverà mai, finendo così per non parlarne affatto o per farlo solo dopo che i loro figli saranno diventati già sessualmente attivi, cioè troppo tardi! Iniziando a parlarne sin da quando i figli sono piccoli, si ha invece la possibilità di facilitare le cose e assicurarsi che i bambini abbiano le informazioni di cui hanno bisogno quando ne avranno bisogno.
La sessualità umana è complicata: i ragazzi vogliono (ed hanno bisogno) sapere non tanto come si fanno i bambini ma come evitare le malattie sessualmente trasmissibili o una gravidanza indesiderata. Anche argomenti come l’orientamento sessuale, la masturbazione, alcune pratiche sessuali particolari e i reati sessuali devono essere affrontati, altrimenti avranno queste informazioni (a volte distorte) dai social.
I cambiamenti che hanno interessato le nostre società hanno radicalmente modificato il momento dell’ingresso nell’età adulta e nella vita sessuale dei giovani: l’allungamento dell’aspettativa di vita, così come l’accesso all’istruzione, una qualità di vita superiore e la tensione verso una parità maggiore tra i sessi, hanno consentito di ritardare l’imperativo del matrimonio come unico fattore emancipante, permettendo un periodo transitorio ed esplorativo più lungo, spesso accompagnato da un maggior numero di partner sessuali nel tempo, da ultimo ritardando l’età media al momento del matrimonio.
Sesso e emozioni
La chiave è proporre un’educazione sessuale e anche sentimentale basata sulle storie di vita di chi educa capace di parlare non solo delle azioni legate al sesso, ma anche delle emozioni, quell’innamoramento vissuto con pudore e stupore, per quel batticuore tenero e misterioso.
È importante spiegare che azioni, emozioni e pensieri contribuiscono a costruire ciò che ognuno di noi è e diventerà perché il modo in cui affrontiamo per la prima volta le cose importanti della vita determina ciò che siamo e saremo.
Le occasioni, per i genitori, per avvicinarsi al tema della sessualità nell’adolescenza sono tante, a partire da un film, un libro, una canzone, un articolo di giornale, un fatto accaduto agli amici. È opportuno rispondere sempre a tutte le domande con la tutta la naturalezza di cui siamo capaci. I papà potrebbero avere un ruolo complementare a quello della madre.
Il ruolo del padre
Con i figli il padre può porsi come modello accogliente e disponibile al dialogo. Con un maschio può proporsi come figura di identificazione maschile per l’affettività e la sessualità. Funziona il racconto del proprio percorso di crescita, dalla prima cotta al matrimonio, comprese le cadute e le delusioni.
Con la figlia femmina il papà non dovrebbe manifestare gelosia e possessività o criticare i primi fidanzatini. È essenziale rassicurare le ragazze sia sul piano fisico che su tutte doti e le capacità che possiedono.
Diventare adulti
Nel cammino stupefacente del diventare adulti, la spinta biologica della sessualità e pure il desiderio del primo bacio generano ansie e insicurezze agli adolescenti. Le domande che un adolescente si pone sono:
Come diventerò?
Sarò bella, bello, attraente?
Saprò avvicinarmi a una /uno che mi piace?
Troverò l’amore?
A volte per difesa queste incertezze vengono trasformate nell’opposto: atteggiamenti precoci e disinibiti, vere e proprie fughe in avanti come se i ragazzi volessero prendere di petto la situazione, provare a vedere come va a finire”.
Numerosi studi hanno cercato di chiarire il ruolo di fattori ambientali e sociali nell’influenzare il comportamento dei giovani nella fase di sviluppo della sessualità, riservando particolare attenzione all’ambiente familiare, che generalmente rappresenta la base formativa dell’individuo e ne influenza lo sviluppo futuro.
Perciò il ruolo dei genitori è EDUCARE AI SENTIMENTI. In questo presente e mentre prepariamo il futuro ai nostri adolescenti la base di tutto è dare ai bambini prima e ai ragazzi poi un’educazione affettiva e sentimentale. Non ha a che fare col romanticismo a tutti i costi, vuol dire invece che la sessualità non deve restare un’esperienza separata dal mondo emotivo e dalla propria persona, ma una parte integrante di sé. E viene vissuta molto meglio se c’è la capacità di conoscere e riconoscere le proprie emozioni.
Come genitore è importante ricordarsi che non tutti i bambini sono eterosessuali: a seconda dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale dei propri figli, potrebbe essere necessario conoscere diverse informazioni quando si tratta di discutere di sessualità: “sesso” non significa necessariamente la stessa cosa per ognuno.
Roberta Cesaroni
(cell. 345.1408208)
Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni Life Mental Coach – Coach Adolescenziale Spa&Wellness Coach Manager