ANCONA – Il diritto delle vittime di essere ricordate, il dovere della società di ricordare e l’importanza di trasferire la memoria storica della Shoah alle nuove generazioni. Sono questi i temi al centro del Giorno della Memoria, la ricorrenza istituita con la legge del 20 luglio 2000 per tenere viva la memoria sullo sterminio subito da 6 milioni di ebrei e dai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Il Prefetto di Ancona Antonio D’Acunto ha evidenziato, questa mattina nel Palazzo del Governo, l’importanza di coinvolgere gli studenti e più in generale le nuove generazioni per trasferire la memoria dello sterminio. Così, quest’anno, alla cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore a quattro cittadini della provincia, militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, erano pesenti gli studenti dell’istituto di istruzione superiora Podesti Calzecchi Onesti e quelli del liceo artistico Edgardo Mannucci. «È una necessità celebrare una giornata così importante», ha detto il prefetto, evidenziando come si tratti di uno dei momenti più salienti a livello istitizionale. Le medaglie sono state assegnate ai familiari di Domenico Mantoni (di Corinaldo), Attilio Gigli (di Monte San Vito), Umberto Paialunga (di Monte San Vito) e Giuseppe Catozzi (di Ostra).
Le foto della consegna delle Medaglie d’Onore
Il professor Giancarlo Galeazzi, docente di Filosofia, intervenuto alla cerimonia, ha individuato cinque verbi per delineare la memoria della Shoah: inchinarsi, interrogarsi informarsi, impegnarsi e intervenire, «non per rimanere prigionieri del passato – ha detto – ma per coltivare l’umano nell’uomo attraverso la memoria della Shoah».
Il presidente della comunità ebraica di Ancona Marco Ascoli Marchetti ha posto l’accento invece non solo sul crimine perpetrato, ma anche sulle azioni omesse da parte di chi non è intervenuto.
Nel corso dell’incontro sono stati consegnati anche a 11 cittadini i diplomi dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Sono riconoscimenti alle migliori espressioni presenti sul territorio nell’ambito delle carriere civili, militari, economiche, letterarie, mediche, universitarie, istituzionali, artistiche, filantropiche, oltre che nel campo delle azioni umanitarie, sociali e filantropiche.