ANCONA – Parte la volata per lo shopping natalizio. Dopo le feste sotto tono del 2020, quest’anno si respira tutta un’altra atmosfera. «C’è aria di rilancio» assicura il direttore di Confcommercio Marche Centrali, il prof. Massimiliano Polacco.
Direttore Polacco, possibile fare qualche previsione?
«Secondo le nostre ricerche aumenteranno le stime del consumo sulle spese commerciabili. A livello regionale prevediamo un miliardo e 300mila euro di spesa, contro gli 800mila euro del 2020. Ma siamo ancora ben al di sotto dei livelli pre pandemia. Infatti nel 2019 giravamo intorno al miliardo e 800mila euro».
Come definirebbe questo Natale?
«Sarà comunque un Natale di ripresa. La gente ha voglia di uscire e fare shopping. Sento di dover ringraziare le amministrazioni locali che hanno messo in campo tante energie per creare eventi e attrattive, in qualche caso anche più dell’era pre covid».
Ma il Super green pass può essere un ostacolo?
«Credo che debba essere visto come un mezzo che ci permette di fare un Natale quasi normale, a differenza di molti altri Paesi che non hanno creduto nelle vaccinazioni e adesso si trovano nel pieno di nuove restrizioni. Dobbiamo vaccinarci e mettere al sicuro le nostre imprese».
A questo proposito avete lanciato la campagna Compro Sotto Casa. Quanto è importante tutelare le imprese di vicinato?
«Dobbiamo dare un’iniezione di fiducia e fare in modo che le persone tornino a fare shopping nei negozi sotto casa. Abbiamo vissuto due anni di acquisti online, ora è di nuovo il momento di tornare a passeggiare nei nostri centri storici per fare acquisti ragionati».
Però l’accelerata verso la digitalizzazione delle imprese avrà anche dei punti a favore. Non crede?
«Ovvio che sì, ne ha tanti. Anzi, crediamo che tutte le imprese, anche le più piccole, debbano dotarsi di sistemi digitali che possano in qualche modo agevolare la vendita di prodotti. Pandemia o no, il consumatore continuerà ad utilizzare le piattaforme digitali, e noi non possiamo tirarci indietro».
Aspettative per il 2022?
«Più che aspettative, direi un augurio: che sia veramente l’anno della ripartenza, con una mentalità diversa e una forte attenzione alla sostenibilità. Primo, perché è sicuramente il futuro. Secondo, perché con il caro bolletta le nostre imprese cominciano ad andare in sofferenza».
Ecco, il problema dei rincari energetici: che cosa si può fare?
«È un problema nazionale, ma che ha dei rimandi ad ambiti internazionali. Purtroppo possiamo fare ben poco. Dopo gli aumenti della pressione fiscale e la forte burocrazia, adesso anche il caro bolletta. Vogliamo che questo Paese diventi off limits? Il settore alberghiero è tra quelli che ha i consumi più alti. Vogliamo dargli un’altra spallata?».
Proprio ora che il turismo aveva ricominciato ad andare bene, non è così?
«È proprio così. Il settore del turismo ha appena rialzato la testa dopo la batosta della pandemia. Anzi, è riuscito a trascinare dietro di sé tutto un indotto che ha ravvivato buona parte del mondo economico».
In poche parole: gli ingredienti per il rilancio?
«Dobbiamo continuare a battere il ferro finché è caldo. Proseguire sul percorso iniziato in ambito turistico e accelerare con le campagne di sensibilizzazione e promozione del nostro territorio, puntando non solo sul mercato nazionale ma anche internazionale. E poi bisogna far ripartire al più presto tutta quella parte della regione che è rimasta ferma dal terremoto del 2016».