ANCONA – “Siamo tutti Ciriachini”. In un Teatro delle Muse vuoto è andata in scena la cerimonia di consegna delle civiche benemerenze che, come da tradizione, si celebra nel giorno della Festa del Patrono di Ancona, San Ciriaco. Quest’anno, data la pandemia globale, la giunta ha deciso di conferire l’importante riconoscimento all’intera comunità cittadina, a partire da coloro che sono stati e sono in prima linea nel contrasto al contagio e nell’assistenza ai malati e alla popolazione.
Il sindaco Valeria Mancinelli ha fatto il suo ingresso in teatro con indosso la fascia tricolore e la mascherina sul volto. Con gli occhi lucidi ha guardato le poltroncine rosse vuote sulle quali però ha detto di «veder seduta tutta la città».
Sul palco solo il primo cittadino in rappresentanza di tutte le autorità e, a debita distanza, i due presentatori Maurizio Socci e Federica Zandri. Seduto in platea monsignor Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo. Una cerimonia particolare, insolita, segnata dall’emergenza Coronavirus e quindi svolta a porte chiuse. Gli anconetani hanno potuto assistere all’evento in diretta tv e sui social.
«Abbiamo voluto conferire l’onorificenza a tutta la città, una sorta di Medaglia al Valore Civile. Quando abbiamo pensato chi potessero essere le persone che si erano particolarmente distinte, non riuscivamo a scegliere perché erano moltissime: operatori sanitari, operatori dei servizi pubblici, forze dell’ordine – spiega il sindaco Mancinelli -. Inoltre, gli anconetani hanno dovuto sopportare questa situazione, privandosi della libertà. C’è stato un eroismo normale da parte di tutta la città e quindi ci è sembrato giusto dare il riconoscimento alla comunità. Conferiamo il Ciriachino a tutti gli anconetani, a partire da quelli in prima linea. Nonostante il periodo di emergenza, non ho mai pensato di non festeggiare questa ricorrenza. San Ciriaco è identità per gli anconetani. C’è sempre bisogno di sentirsi comunità quindi, non potevamo non celebrare questa giornata».
La cerimonia è stata un susseguirsi di momenti toccanti come il video dedicato alle persone impegnate nell’emergenza, tutte con al polso il cordone giallo e rosso tipico delle medaglie dei “Ciriachini d’oro” : medici e infermieri, operatori sanitari, medici di famiglia, volontari delle ambulanze, farmacie, forze di polizia, operatori dei servizi pubblici che hanno garantito i servizi essenziali ai cittadini ma anche ai fornai, macellai, gestori degli esercizi pubblici, dei negozi, cassiere dei supermercati, tassisti.
Questa mattina, come ogni 4 maggio, l’arcivescovo Spina ha celebrato in cattedrale la santa messa alla quale ha partecipato anche il sindaco Mancinelli. «San Ciriaco e Ancona sono inscindibili. Questa mattina è stato commovente vedere la cattedrale di San Ciriaco vuota, ma con la sua presenza il sindaco ha voluto rappresentare tutti gli anconetani – ha commentato monsignor Spina salendo sul palco delle Muse -. Come dice San Ciriaco, ci vuole speranza e la speranza è il futuro. Non abbiate paura. È un momento difficile ma insieme ce la faremo. Ancona è la porta d’oriente, è una via di mare, cielo e terra. È un cuore grande, aperto. Questo virus ci ha fatto capire quanto è grande la vita. Bisogna prendersi cura delle persone, dei più deboli: ecco l’amore. Non possiamo dimenticare anche l’operato della Caritas diocesana, della Mensa Padre Guido, dell’Emporio solidale e delle parrocchie».
Del cuore grande degli anconetani ha parlato anche la Mancinelli ricordando che, la maggior parte dei cittadini non si è opposta all’attracco della nave da crociera Costa Magica nel porto dorico. Altro momento commovente il video con la voce di Luca Violini dedicato agli anziani morti per il Coronavirus, ai nonni memoria storica del Paese. Brividi per l’Inno d’Italia cantato da Alice Aste, giovane anconetana dalla voce strepitosa. Poi, sullo schermo, è stata la volta delle poesie in vernacolo interpretate da Alfredo Bartolomei Cartocci e da Peppe Bartolucci. Infine, la cerimonia si è conclusa con un “collage” di video inviati dagli anconetani che hanno risposto all’invito dell’Amministrazione comunale di partecipare alla festa dalle proprie case.
«Dobbiamo essere orgogliosi di come si sono comportati i nostri concittadini – ha concluso il sindaco Mancinelli -. La fase 2 è l’inizio della liberazione ma ora non dobbiamo sbracarci. Grazie Ancona, continuiamo così. Come siamo stati capaci nella prima fase dobbiamo esserlo anche nella seconda».