ANCONA – Sono arrivati attraversando un red carpet insolito, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. Quello di Ancona e precisamente del Multisala Goldoni, in via Montebello. Il primo a scendere dal van con cui sono arrivati è stato il produttore. Subito dopo, lo stesso Pieraccioni, acclamato dal pubblico che – telefono alla mano – ha ripreso tutto per poi postare i video sui social.
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Siani subito dopo, mentre stringeva la mano al Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, arrivato con il presidente della Regione, Francesco Acquaroli. C’erano chiaramente anche il presidente e il direttore di Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission, Francesco Gesualdi e Andrea Agostini.
Proprio Agostini, braccato dai giornalisti, ha sottolineato come «La soddisfazione sia grandissima. Oggi le Marche sono leader del cinema con il film di Natale e poi con Rai Fiction, già a gennaio, con la miniserie su Leopardi di Rubini. Prima era impensabile, ora è una realtà. Moltissimi scelgono le Marche per girare. Abbiamo segnato ben ventisei produzioni in due anni. Vuol dire che nelle Marche si può fare cinema. Abbiamo iniziato finalmente a fare promozione di noi stessi e a farci conoscere».
«Il cinenturismo va costruito e Siani ne è maestro. Ricaduta immediata sul territorio è avere ad esempio una produzione come questa ad Ancona per sette settimane. E significa che abbiamo avuto 80-100 persone che hanno vissuto qui. Hanno lavorato loro e hanno fatto lavorare la città. E vedere tornare le maestranze del cinema, che magari sono spesso costrette ad altri lidi, è la più grande soddisfazione».
È stato Agostini a condurre un piccolo dibattito con il regista Siani e il coprotagonista Pieraccioni. Uno campano, l’altro toscano. Siparietti tutti da ridere con i due attori che, una volta entrati in sala, si sono seduti nei posti sbagliati. Siani aveva alle spalle il nome di Pieraccioni e il secondo si era posizionato là dove sarebbe dovuto stare il primo.
Quando qualcuno gliel’ha fatto notare, Pieraccioni ha iniziato a spostare i cartelli, andando in giro per la sala e spostando persino un estintore fra le risate della platea: «È un film che aveva bisogno di questa città, delle persone che hanno collaborato con noi alla realizzazione. La gente ci ha dato tanta forza per giocare, per divertirci. E sostenere un film che ha bisogno di un ambiente positivo significa tanto – le parole di Siani – Ancona era una scelta importante: eravamo indecisi se girare a Napoli o a Firenze. Avevamo bisogno di una città in cui sentirci spaesati per ritrovare noi stessi». Alla presentazione del film, c’erano pure le comparse selezionate dalla casa cinematografica dorica Guasco.
Quindi, i luoghi principali delle riprese: «Abbiamo girato ovunque, dal Passetto all’Arco di Clementino, che non è il cantante – ha scherzato Siani – C’era un’immagine meravigliosa di Monica Vitti, un murales bellissimo. Come se proteggesse il progetto. E quando accade qualcosa di meraviglioso va detto e sottolineato».
Ad essere citate sono state pure «piazza Stamira, il Passetto, le Grotte, piazza del Plebiscito, la Chiesa di Santa Maria a cui sono molto legato – ha fatto il regista – Dopo questo film, non dico che mi dobbiate dare le chiavi della città ma almeno una casa. Poi alle chiavi ci pensiamo noi», la battuta.
Pieraccioni ha invece paragonato Ancona agli Stati Uniti: «È una piccola Los Angeles, Alessandro (Siani, ndr) l’ha filmata nel suo meglio, con ville e posti strepitosi. Quando Alessandro mi ha proposto il progetto, ho detto ´hun si girerà mica a Ancona eh!?´. Ho tentato di portarlo a Viareggio – il racconto del toscano – così in 45 minuti ero a casa mia. Perché sapete io dormo bene solo da me. Però, non ho parole per raccontare quanto sono stato bene qui. Una regione non frequentatissima da noi toscani. Sapete, ci muoviamo poco, noi abbiamo la Maremma. Ma per certi versi le Marche sono simili alla Toscana»
E ancora: «Mi sono trovato bene con voi, mi invitavano sempre. Ho preso 12 chili, ho scoperto i moscioli che mi seguivano fin dentro la stanza dell’albergo. Quando 7-8 anni fa facemmo una tourné, peraltro fortunatissima, con Giorgio Panariello e Carlo Conti, la prima la facemmo proprio qui, ad Ancona. Fu una serata straordinaria, si alzarono in piedi. Una standing ovation che c’è stata solo ad Ancona».
Nel film ci sono molti riferimenti a Napoli. Quindi, Pieraccioni ha tirato in ballo la madre: «Mi ha chiamato e mi ha detto: ma quanti napoletani c’è ad Ancona?». Dopodiché, lo sfottò (col sorriso) a un addetto della sicurezza, di carnagione scura che è stato al gioco: «Un applauso a Carlo Conti (noto per la sua carnagione olivastra, ndr) che condurrà il prossimo Sanremo». L’attore fiorentino, ex compagno di Laura Torrisi – da cui ha avuto l’amatissima figlia – ha poi raccontato una marea di barzellette interrompendo continuamente Siani.
Nella mezz’ora di chiacchierata, è anche successo che dalle poltrone rosse si sentisse un telefono squillare. A quel punto, Siani ha chiesto di chi fosse e ha risposto lui stesso fra l’incredulità generale. Divertente l’aneddoto che ha raccontato dato che era stato ad Ancona diversi mesi prima, con i tecnici, per dei sopralluoghi: «Nel primo sopralluogo, eravamo a piazza Stamira. E due anziani mi si avvicinano, mi guardano e il primo fa: ´Ma tu, ma tu non sarai mica… ´. E il primo guarda l’altro: ´Cioè, non ti viene in mente, hai capito?… ´. Dopo venti minuti che mi guardavano, il primo torna da me e fa “Guarda, non ci dire niente. Io non mi ricordo e l’altro neppure ti conosce».