ANCONA – Ha soli 21 anni, Simone Emili, eppure è già salito sui palchi più importanti del mondo. Ai mondiali di calcio del Qatar, lui c’era. E c’era anche nel tour della cantante Alessandra Amoroso. C’era anche col trapper Sfera Ebbasta. Ora, infatti, Emili è a Milano per provare le coreografie del nuovo tour di Sfera.
Simone ha ballato anche con Loretta Goggi e Michelle Hunziker, su Rai 1 e Mediaset. Originario di Ancona, con un diploma di maturità tecnica al Savoia Benincasa di via Marini, Emili, raggiunto al telefono, spiega com’è arrivato in tv, passando da Amici: «Tutta colpa di un mio amico che mi ha iscritto ai casting del programma di Maria De Filippi».
Emili, lei festeggia in questi giorni il suo primo anno di carriera, vero?
«Sì. Questo secondo me è stato il mio anno, quello in cui sono emerso. Ho iniziato a lavorare e mi sono creato un’immagine. Ho dato un’identità al mio lavoro, a ciò che volevo che si concretizzasse».
Andiamo con ordine: come nasce la sua passione per il ballo?
«Quando ero piccolo, davanti alla tv, durante la pubblicità, ballavo sempre. A 9 anni, capii che il ballo, per me, era tutto».
Ma non faceva calcio?
«Sì, ma ballavo anche quando ero in porta (ride, ndr). Così, ho dovuto scegliere: o il calcio o il ballo. E ha vinto il ballo».
Prosegua…
«Fino ai 17 anni, è rimasto un hobby, poi mi sono iscritto alla Urban Studios Academy di Ancona e ho iniziato a lavorare sodo sul mio corpo. Questa scuola mi ha reso un ballerino versatile».
Un suo amico la iscrive ai casting di Amici senza dirle nulla…
«Oddio, è vero, questo non lo ricordavo. Vabbè, poi me l’ha detto e sono andato ai casting. Sono così entrato nell’ottica della tv, avevo la percezione di funzionare. Lo scorso giugno esce un casting per la Modulo agency, che mi prende per un evento privato. Io avevo già lavorato per Dolce e Gabbana e con Giuliano Peparini, al concerto di Alessandra Amoroso».
E poi…
«Laccio, il direttore artistico della Modulo, mi chiama a settembre dicendomi che avrei fatto parte della cerimonia di apertura dei mondiali di calcio in Qatar. Ero in treno e ho iniziato a saltare per i vagoni. Le dico solo che ero alla carrozza 4 e mi sono ritrovato alla numero 11. Chiamavo i miei genitori al telefono, ma non ci credevo».
Si esibisce davanti a milioni di persone, in mondovisione. Quali le emozioni?
«Davvero troppe. Si era creato un mix di emozioni e neppure ricordo la cerimonia alla perfezione. In quegli attimi, sei talmente concentrato, con l’adrenalina in corpo, che dai talmente te stesso fino ad esaurire ogni ricordo. Però, ecco, io riesco sempre a normalizzare l’occasione in cui mi trovo. La mia testa reagisce bene, mi piace esibirmi e far divertire la gente, quindi resto tranquillo. Che sia il Qatar o che sia una discoteca di Ancona».
Ancona, la sua città…
«Credo che se hai l’opportunità di studiare con persone valide nella tua città, non ci sia bisogno di andare necessariamente a Roma o Milano per studiare, magari spendendo tanti soldi in più. Io ad Ancona ho avuto la fortuna di incontrare maestri veri, professionisti seri e sono contento di essere comunque riuscito ad arrivare fin qui».
Recentemente, l’abbiamo vista su Canale 5, con Michelle Hunziker (in Michelle Impossible) e su Rai1, con Loretta Goggi, in Benedetta primavera. Mi racconti…
«Sempre colpa di Laccio. Un giorno, mi chiama e mi dice che avrei ballato per due programmi tv. Mi sono ritrovato al fianco di Michelle e di Loretta, due persone eccezionali che hanno tenuto in considerazione il loro corpo di ballo (di cui facevo parte) durante tutte le puntate».
L’esperienza più faticosa?
«Quella con Loretta Goggi: una marea di coreografie da imparare in quattro, cinque giorni, non si finiva mai».
E il lavoro più gratificante?
«Il tour con Sfera Ebbasta. Io ero un suo fan e ora ballo ai suoi concerti. Adesso, mi sto preparando per le altre date».
Senta, se dico “famiglia”?
«Sin dai tempi del Qatar, i miei genitori, Rolando e Daniela, sono super orgogliosi. Mi hanno appoggiato fin da subito. Anzi, per favore, metta qualcosa su mamma. Senza di lei, io non sarei qui».
Prego, parli di sua madre…
«È una mamma manager, mi sta molto dietro, mi aiuta. Per me, è fondamentale. La mia passione è diventata anche la sua e vederla piangere, per me, significa tanto. Questo mi dà ancora più voglia di continuare. Guardi che non è scontato che i genitori ti sostengano nei tuoi sogni».
Ecco, a proposito di sogni: cosa c’è nel cassetto dei desideri di Simone Emili?
«Beh, vorrei ballare in uno scenario internazionale, ma senza forzare troppo le cose. E poi, non voglio limitarmi al ballo. La tv, per esempio, mi piace molto».
Luogo preferito di Ancona?
«Lo Zozzo, il laboratorio di pasticceria di Vallemiano».
Però, così la dieta va a monte…
«Lasci stare. Quando torno ad Ancona, la prima cosa che faccio è andare dallo Zozzo, di notte. Sono molto legato al cibo».
E cosa prende?
«Non glielo dico, altrimenti ci rimane male».
Eh, no. Ora, me lo dice…
«Due pizzette margherita, un bombolone (e una pizza) al cioccolato. Poi, una zeppola e un brick d’estate di tè per mandare giù tutto. Adesso, però, la devo lasciare, perché devo “pagare” le due amatriciane che ho mangiato a pranzo».