ANCONA – Lo sforzo che le amministrazioni comunali dovranno sostenere non è solamente gestionale, ma anche d’ingegno. Perchè inventarsi come tagliare le spese dei consumi energetici non è poi così immediato. Tutt’altro. É una coperta troppo corta che rischia di lasciare scoperti, e sarebbe proprio il caso di dire al freddo, ambienti delicati. Come le scuole, ad esempio. Anche se i sindaci assicurano che in nessun caso gli studenti subiranno le conseguenze delle misure di contenimento.
Città al buio
La sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, ha subito preso il toro per le corna. Tanto che è già entrata in vigore la disposizione per cui l’illuminazione pubblica si spegna ogni mattina 1 ora e 20 minuti prima dell’alba. Lasciando al buio, però, la città quando ancora è avvolta dalle tenebre. E molti cittadini non hanno mancato di far sentire il proprio dissenso. «Stiamo decidendo, invece, su come regolarci in termini di orari e temperature per il riscaldamento in tutte le strutture pubbliche a gestione diretta nostra» specifica la sindaca, che sul fronte degli impianti sportivi comunali ha già incontrato i gestori assicurando un contributo per sostenere le spese. In particolare si andrà a coprire il delta del costo delle utenze in relazione al rapporto delle annualità 2022-2021. Mentre a Senigallia il sindaco Massimo Olivetti opterebbe per una razionalizzazione dell’utilizzo dei lampioni. «Abbiamo quindi ipotizzato di spegnere una fila di lampioni nelle strade che hanno appunto la doppia linea, come il lungomare – spiega Olivetti – e nelle altre, dove è presente un’unica linea, lasceremo un lampione acceso e uno spento in modo da garantire un’illuminazione continua seppure ridotta di intensità». Un’altra alternativa la fornisce la sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo: «Stiamo studiando interventi sull’illuminazione pubblica, in particolare il dimmeraggio che regola l’intensità delle lampade di illuminazione pubblica a led già installate. Qualsiasi intervento dovrà essere studiato per non compromettere la sicurezza stradale di auto e pedoni».
Monumenti e fontane
Senigallia, inoltre, potrebbe decidere di mettere al buio i monumenti «dalla Rotonda, a porta Lambertina fino alla facciata del Comune – continua il sindaco -, seppure il risparmio sia davvero marginale, li spegneremo lo stesso come forma di protesta per dare un segnale». La spending review arriva a toccare anche le fontane. E a Fabriano la sindaca Daniela Ghergo starebbe considerando una «riduzione delle ore di accensione degli impianti di pompaggio o di ricircolo delle fontane».
Giù la temperatura
Sul fronte del riscaldamento la partita si complica ulteriormente. Infatti per contenere i consumi di gas c’è il rischio di tenere al freddo gli edifici pubblici. Ma qualche accorgimento va comunque preso. «stiamo decidendo su come regolarci in termini di orari e temperature per il riscaldamento in tutte le strutture pubbliche a gestione diretta nostra» si limita a dire Valeria Mancinelli. «Non lasceremo gli studenti al freddo – assicura il sindaco di Senigallia – quindi il riscaldamento verrà garantito come sempre nelle scuole. Stiamo invece valutando la riduzione di un grado negli uffici comunali e negli altri edifici». A Fabriano, invece, dove la gestione degli impianti termici degli immobili del Comune è affidata in project financing alla Cpm gestioni termiche, è già partita una interlocuzione con la società per individuare possibili azioni e compensare il rincaro delle tariffe legato all’aumento del prezzo del gas. «Tra le ipotesi quella di una riduzione dell’orario di accensione degli impianti di riscaldamento – specifica la sindaca Daniela Ghergo -, ma senza compromettere il comfort degli utenti, in particolare nelle scuole».