Ancona-Osimo

Sirolo, un libro di guerra e vita. Maltoni: «Ho girato l’Italia sulle orme di una scelta»

A curarlo e a dare voce alle tante testimonianze, è stata l’anconetana Alessandra Maltoni

I bisnonni di Thomas Bedini, che racconta le traversie legate allo sfollamento da guerra (foto per gentile concessione della curatrice)

SIROLO – Si chiama ˈInnesti di memoria – Sulle orme di una sceltaˈ ed è la seconda edizione di un libro già uscito tempo fa, edito dalla Ventura edizioni. Una serie di racconti che coinvolgono la vita vera e quotidiana della gente comune in tempo di guerra.

A curarlo e a dare voce alle tante testimonianze, è stata l’anconetana Alessandra Maltoni. Tra gli autori, spiccano Bruna Paci, Uliano Giannini, Aurora Ferraro (che ha intervistato Anna Olivari), Maurizio Pincherle e Armanda Pugnaloni. Domani (sabato 23 settembre) verrà presentato a Sirolo, al circolo culturale “Bruno Barocci”, in piazza Vittorio Veneto 7, alle 17.

Anna Olivari in una foto d’epoca

«L’idea è nata durante la pandemia – spiega Maltoni – quando c’è stato modo di ripensare e di ripensarsi. E io ho iniziato a costruire una raccolta di ricordi di famiglia, trasmessi da figli e nipoti, sul periodo della guerra. Dapprima l’idea di un libro era davvero lontana, poi tutto ha cominciato a prendere forma. È bello questa idea di scambio di connessione e di memoria tra tutti noi».

«Personalmente – prosegue – sono molto affezionata alla memoria nell’accezione più ampia del termine. Mi piacerebbe fare un lavoro incentrato sulla memoria scolastica. D’altronde, si chiama memoria civile ed è fatta dei racconti eterogenei che tutti noi abbiamo vissuto in prima persona».

Ed è di racconti eterogenei e di storie che il libro parla: «Sono tanti racconti diversi, ma accomunati ognuno da una caratteristica comune. E cioè – spiega lei – sono tramandati dai parenti dei protagonisti, dato che molti di coloro che hanno vissuto il periodo della guerra purtroppo non ci sono più. E si badi – dice – non sono solo storie a sfondo bellico in senso stretto, con battaglie guerra cruenta, ma anche (e soprattutto) storie vissute dai cittadini dentro le case, a seguito dello sfollamento, racconti di rapporti di amicizia, di vita quotidiana in un mondo stravolto. Che di quotidiano – riflette – non aveva più nulla».

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Alcune testimonianze arrivano da Macerata, altre da Cerreto d’Esi, altre ancora dal Molise. Alessandra ha viaggiato per l’Italia a caccia di vita d’altri tempi ed è riuscita nell’impresa. Pare che abbia talmente tanto materiale da riuscire a fare persino una terza edizione: «Ci sono famiglie che mi hanno raccontato l’esperienza dei loro cari in guerra, al fronte. Dei loro genitori o nonni andati a combattere come soldati non per scelta che però l’8 settembre hanno dovuto scegliere».

Ribadisce: «Soldati non per scelta, eroi invisibili e forse un po’ dimenticati dopo l’8 settembre. Gente che per non aderire alla Repubblica sociale è finita nei campi di prigionia della Germania di quei tempi: questa storia me l’ha mandata Enrico Massera e la vicenda si svolge nel maceratese. Il padre e lo zio, Giuseppe Tantucci, vennero imprigionati a Villarey, dopo essere stati soldati e in particolare lo zio (in foto) venne internato in Germania, da cui non fece più ritorno».

E poi c’era «Alberto Biondi, di Cerreto d’Esi, che era un ragazzino, un adolescente, ed è stato preso e reclutato dall’esercito di neozelandesi quando hanno liberato Cerreto. E quel giovane ha girato con loro facendo l’aiutante di cucina, ritrovandosi dal mondo dei giochi al mondo di ausiliario di guerra. Sono storie spiritose e tragiche, di sfollati, di martiri partigiani, come quelli che c’erano nella mia famiglia e di cui racconta mia madre. Io ho invece raccontato un episodio di mio nonno».

Un libro vero, di quelli intensi e intrisi di passato, alla cui presentazione prenderà parte la bravissima Rita Stecconi, che, con le sue performance creative, leggerà pure la storia divertente di due giovani sirolesi in tempi difficili, facendo risuonare nell’aria quell’atmosfera lontana, ma ancora talmente vicina da non poter (mai) essere dimenticata.

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