ANCONA- Si è svolta nel pieno rispetto delle normative anti-coronavirus la manifestazione di questa mattina che ha visto protagonisti gli Ambulanti delle Marche uniti sotto la stessa bandiera senza alcuna distinzione provinciale. I manifestati accorsi, in rappresentanza di circa 2700 partite Iva in tutta la regione e quasi 5000 lavoratori, si sono radunati nel Piazzale Leopardi della Regione Marche e hanno fatto sentire in modo chiaro ed inequivocabile la loro voce. Ad accoglierli, come previsto, sia il presidente Francesco Acquaroli sia il vicepresidente Mirco Carloni che si sono intrattenuti a lungo con i presenti.
«Il decreto-ristori non ristora nessuno – ha spiegato il coordinatore regionale della protesta Giovanni Marrocchi – Abbiamo fatto un calcolo che il 70% di noi, tolti i fieristi che da marzo scorso non lavorano, non prenderà neanche un euro e stare fermi senza percepire nulla è brutto. Chiediamo un anno bianco ma non perchè non vogliamo pagare ma semplicemente perchè non incassiamo. Siamo una categoria che vive alla giornata, non rappresentiamo la grande distribuzione che fa investimenti a monte. Ad aprile e maggio abbiamo delle scadenze, come facciamo a pagare? Nessuno sta chiedendo di riaprire, la situazione pandemica la conosciamo bene, pretendiamo però dignità nel ristoro. Aiutateci voi».
La risposta di Acquaroli è durata una decina di minuti e ha toccato vari ambiti, a cominciare da quello pandemico: «La situazione è surreale, il covid va avanti da oltre un anno con tutto ciò che ne deriva. La curva epidemiologica, in questo momento, ha un impatto importante sulle Terapie intensivi e sui ricoveri ospedalieri e, naturalmente, va constatata la maggior invasività della variante inglese rispetto alla prima versione del covid». Fatta la premessa si è arrivati subito al nocciolo della questione.
«Abbiamo avuto modo di parlare con il Ministro Gelmini che si occupa dei rapporti Stato-Regioni e insieme al vicepresidente Carloni porteremo alcune delle vostre richieste che vi sono care nella conferenza e nelle osservazioni che invieremo al Governo rispetto al DL Sostegno. Contando che il Decreto parte al Senato e poi andrà alla Camera chiederemo ai nostri gruppi di riferimento e ai parlamentari marchigiani di presentare gli emendamenti per correggere in un determinato senso il DL sostegno».
Il sostegno alla categoria dovrà arrivare da passi scanditi e ben organizzati come ha ribadito lo stesso Acquaroli: «Abbiamo già recepito alcuni spunti e cercheremo ancora la vostra collaborazione per capire come inviarli nel migliore dei modi. Successivamente cercheremo anche di capire come può intervenire concretamente la Regione che, tuttavia, non ha le risorse che può vantare il Governo con lo scostamento di bilancio. Le categorie sono allo stremo e vogliamo intervenire».
Inoltre: «Con alcuni di voi c’eravamo già sentiti per alcune modifiche che ci riguardavano direttamente come la lotta all’abusivismo e un’altra serie di questioni fondamentali per programmare il vostro futuro, quello delle vostre famiglie e delle vostre imprese. In concomitanza della riapertura, che speriamo possa avvenire dopo Pasqua, apriremo un tavolo di confronto e di concertazione per capire quali sono gli spazi dove potremmo intervenire e quali invece saranno quelli in cui dovremo essere portatori della vostra voce a livello centrale».
In chiusura l’impegno della Giunta: «Abbiamo voglia di confrontarci, di collaborare e di stringere un rapporto importante con voi. Le riaperture non sono più compito della Regione ma i parametri sono inseriti in un Dpcm governativo. Chiedo a tutti la massima attenzione. La vostra categoria ha mostrato di saper resistere, vi garantisco che porteremo la vostra voce al Governo».