ANCONA – «Le nostre preoccupazioni erano fondate». Interviene a gamba tesa il Siulp regionale, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia, sulla questione declassamento della Questura di Ancona. Un tavolo composto è infatti al lavoro al Viminale per rivalutare le funzioni di alcune questure italiane, fra le quali anche quella di Ancona. La notizia è apparsa oggi su un quotidiano nazionale anche se l’ipotesi era già ventilata da tempo. A retrocedere in terza fascia sarebbero le questure di Ancona, L’Aquila e Potenza, mentre in seconda fascia finirebbero Foggia e forse anche Perugia, nonostante per questa ultima si tratti al momento di un’ipotesi al vaglio.
Ma il Siulp non ci sta e riferendosi agli ultimi dati illustrati dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, Sergio Sottani, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario lancia l’allarme sull’incremento di reati che interessa il territorio: dall’incremento dei reati di genere contro le donne, all’aumento dei procedimenti iscritti per associazioni di stampo mafioso, fino al traffico di sostanze stupefacenti e al terrorismo.
Reati che secondo il segretario provinciale del Siulp Alessandro Bufarini, «richiedono dal punto di vista investigativo un incremento di personale». La pianta organica della Questura di Ancona è infatti ferma al 1989 e «rispecchia quindi una realtà che non esiste più» sottolinea il segretario provinciale.
Senza contare che le frontiere marchigiane “gestiscono” circa 1.000.000 di transiti navali e circa 400.000 aerei, oltre al traffico commerciale e quindi il declassamento rischia di ripercuotersi negativamente sull’intero territorio regionale, come evidenzia il sindacato di Polizia. Porterà ad una diminuzione di risorse che inciderà negativamente proprio sui reati in crescita sottolinea il Siulp. Inoltre l’età elevata degli agenti e il mancato turn over del personale non aiutano di certo. Una situazione che, come precisa Bufarini, si rifletterà non solo sulla Questura di Ancona ma anche sui commissariati di Osimo, Senigallia, Jesi e Fabriano, che rischiano seriamente di non riuscire più a coprire con una pattuglia tutte le fasce orarie della giornata.
Il Siulp però non molla e ha intenzione di chiedere nuovamente un intervento al presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo. Il sindacato provinciale di Ancona e quello regionale avevano già incontrato il Questore, il Prefetto di Ancona, il Presidente della Regione e del Consiglio Regionale Marche ì, oltre ai principali esponenti politici locali e nazionali, esprimendo la sua preoccupazione.