Ancona-Osimo

Aerdorica, un’altra condanna per Marco Morriale

È arrivata ieri al tribunale di Ancona. L’ex direttore generale ha preso 5 anni per peculato, assolto per associazione a delinquere. Prescritte altre accuse

L'aeroporto Raffaello Sanzio

ANCONA – Arriva una condanna bis per Marco Morriale, ex direttore generale di Aerdorica che è stato in carica nella società di gestione dell’aeroporto Raffaello Sanzio dal 2007 al 2013. Il collegio penale presieduto dal giudice Edi Ragaglia lo ha condannato a cinque anni per tre episodi di peculato. Avrebbe usato i fondi di Aerdorica per utilità personali. Assolto per associazione a delinquere e prescritti altri reati tra i quali la turbativa d’asta. Lo stesso pm titolare dell’inchiesta, Paolo Gubinelli, aveva chiesto per quei capi di imputazione il non luogo a procedere, nei mesi scorsi, durante la requisitoria, perché i reati si sono prescritti pur ravvedendone le responsabilità. Per Morriale è stata la seconda condanna per peculato dopo quella già inflitta sempre per la distrazione di fondi in Aerdorica (riferita a cene e soggiorni) per la quale deve scontare due anni e 11 mesi. 

Oltre al manager romano ieri sono stati condannati per peculato anche gli imprenditori Roberto Codognotto, a 4 anni e 6 mesi, Patrizia Galluppi, 4 anni, Ezio Morettini, 3 anni e Pietro Collia 3 anni e 9 mesi, nel ruolo di responsabile unico del procedimento di alcune gare d’appalto di Aerdorica. Per altri imputati è stata stabilita la prescrizione. Dal reato associativo assolti anche Codognotto e Galluppi. Il risarcimento per Aerdorica, parte civile con gli avvocati Michele Brisighelli e Saverio Sabatini (non per Morriale perché fu ritirata dopo un accordo davanti al giudice del lavoro), sarà da valutare in sede civile.

Morriale, 54 anni, era stato rinviato a giudizio ad aprile di tre anni fa insieme a manager ed imprenditori amici a cui avrebbe assegnato lavori (per consulenze, gestione del sito web, campagne pubblicitarie ed altro), a volte anche senza un bando pubblico, e con i quali avrebbe simulato acquisti in cambio di mazzette o altri favori, creando un buco di quasi 2 milioni di euro dalle casse di Aerdorica. La difesa del manager ha sempre rigettato le accuse.