NUMANA – Altra tappa marchigiana di “Spiagge e fondali puliti – Clean up the med”, la storica campagna di volontariato ambientale organizzata da Legambiente in Italia e in tutto il Mediterraneo e dedicata alla pulizia degli arenili e dei fondali, in programma dal 26 al 28 maggio.
Nel corso dell’iniziativa, che si è svolta alla “Spiaggiola” di Numana, Scelta da mille e 99 like degli utenti sui social networks e realizzata grazie al prezioso contributo di Sammontana, i volontari di Legambiente, assieme ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Giovani Paolo II” di Osimo Stazione, alla vicepresidente del Parco del Conero Fabia Buglioni e all’esperto della protezione civile Luca Amico, hanno ripulito l’arenile raccogliendo tanti piccoli rifiuti che hanno trovato sulla spiaggia: cotton fioc, tappi di plastica e buste che rappresentano un notevole pericolo per l’ambiente e la biodiversità. Una spiaggia tutt’altro che sporca ma che è stata scelta per l’alto valore a interesse naturalistico, essendo il punto di rilascio delle tartarughe che provengono dal centro cure e riabilitazione di Riccione.
Prima e dopo l’operazione di pulizia è stata illustrata ai ragazzi una panoramica sulla fauna marina e sui rischi derivati dall’inquinamento della plastica. Alla giornata di volontariato ambientale hanno partecipato infatti anche i sub del “Sea wolf diving center” di Numana che hanno mostrato ai giovani studenti le complesse tecniche di recupero dei rifiuti sommersi. Particolarmente utile è stato l’intervento della biologa Sandy Trombini che, conclusa l’immersione di recupero, ha illustrato l’inevitabile adattamento della biodiversità marina locale sui materiali antropici sommersi.
Per concludere in bellezza la mattinata di volontariato, Sammontana ha offerto ai ragazzi una gustosa merenda a base di gelato.
«Con questa bellissima iniziativa e attraverso le giornate di “Spiagge e fondali puliti” intendiamo chiedere maggior rispetto e tutela per il mare e la biodiversità marina – ha dichiarato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Un’azione simbolica, quella di oggi, ma di grande valore culturale, soprattutto in un’area sensibile e importante come quella del Parco del Conero. È importante infatti informare i più giovani e ovviamente i cittadini e i turisti sui danni diretti e indiretti che i rifiuti in mare e spiaggiati possono creare. Il nostro mare e le nostre coste sono una ricchezza preziosa che dobbiamo assolutamente tutelare».
«Quest’anno – ha spiegato Fabia Buglioni, vice presidente dell’Ente Parco del Conero – il Parco del Conero compie trent’anni e la sua crescita va in parallelo alla crescita sostenibile di un territorio di eccellenze. La tutela serve per aumentare la qualità della vita, anche a livello economico, considerando il peso che il turismo sostenibile ha nella nostra regione. È un dato di fatto che dove c’è un Parco c’è un territorio di pregio da salvaguardare e nel tempo, da una maggiore consapevolezza generale, è nata un’economia legata alla tutela dell’ambiente, un nuovo modo di concepire le cose che si auspica avrà un prosieguo con la costituzione dell’area marina protetta, un progetto a cui, con Legambiente, crediamo fortemente».