ANCONA- Oggi pomeriggio alle ore 14, presso l’Istituto penitenziario Barcaglione di Ancona, andrà in scena la “Partita con papà“, aderendo così alla campagna nazionale promossa dall’Associazione BambiniSenzaSbarre di Milano, volta a far disputare una partita di calcio tra detenuti genitori con figli e detenuti senza figli, per sensibilizzare sulla difficile condizione dell’ essere detenuti e nello stesso tempo genitori con figli minori. Parteciperà anche l’US Anconitana con una delegazione dei propri giocatori. Un’iniziativa senza dubbio lodevole, come precisato anche dall’Avvocato Andrea Nobili, garante per i diritti dei detenuti nelle Marche:
«Sono cose positive, è importante sapere che lo sport può aiutare tantissimo in questo senso. L’obiettivo è quello di far vivere al detenuto delle ore in serenità così da fargli pesare meno il senso afflittivo ed oppressivo che delle volte il carcere può dare. L’obiettivo è il reinserimento e la socalizzazione ed in questo lo sport, il calcio in questo caso, possono essere molto utili».
Le strutture detentive non sempre ospitano zone per praticare discipline sportive. Le palestre sono spesso fatiscenti e delle volte le mancanze sono tali da non permetterne l’utilizzo: «La situazione al momento è abbastanza critica perchè in molti penitenziari mancano proprio queste aree, che invece sono fondamentali a mio parere. Ci stiamo impegnando anche come privati per cercare di fornire gli istituti delle attrezzature adatte ma il percorso è ancora lungo».
Lo sport, il CONI, in questo senso sta facendo tanto: «Il CONI ha già portato avanti dei percorsi mirati. Il calcio, il rugby sono attivi da sempre. Nelle carceri si pratica anche lo Yoga. Ognuno cerca con la sua disciplina di perseguire gli scopi che dicevo sempre e gli effetti iniziano ad intravedersi »