VIGO- L’armatore anconetano Alberto Rossi vola sul tetto d’Europa con la sua Enfant Terrible-Adria Ferries. L’imbarcazione si è infatti aggiudicata il campionato europeo di vela J/70, nelle acque spagnole di Vigo, primeggiando al termine di uno spettacolare testa a testa con gli americani di Relative Obscurity, campioni del mondo in carica.
Raggiante lo stesso Rossi dopo il titolo conquistato: «Anche se avevamo un gap di svantaggio abbastanza importante sugli Americani, che già dal primo giorno avevano preso il controllo della classifica generale, prima delle regate di oggi eravamo convinti che ce l’avremmo potuta fare. Sono particolarmente felice di questo risultato per tante ragioni, legate sia a motivazioni sportive che personali. Sono soddisfatto di aver vinto perché l’evento era estremamente impegnativo per via dell’altissima competitività della flotta, perché è stato un’occasione per mantenerlo in famiglia visto che Claudia (Rossi sua figlia nda) aveva vinto le due edizioni precedenti, perché l’abbiamo strappato all’ultimo ad un fortissimo equipaggio Americano che l’anno scorso era venuto in Italia a conquistare il titolo iridato e perché, ancora una volta, portiamo nel mondo il nome di Ancona, la nostra città, che in questi ultimi anni ha aumentato enormemente il livello di attenzione per le attività marinare e per la vela in particolare. Enfant Terrible non molla mai, è una delle vittorie più belle della mia vita».
Positivo anche l’europeo di Petite Terrible-Adria Ferries della figlia Claudia Rossi, che si è garantita il titolo di prima classificata nella classifica femminile e sesta complessiva: «Sono contentissima del successo di mio padre. Ieri sera, quando ormai era chiaro che con Petite Terrible fossimo in una posizione critica per riuscire ad ambire al titolo europeo, ho detto a mio padre che oggi sarebbe stato tutto sulle sue spalle, che il trofeo doveva tornare a casa con noi. Ovviamente, ce l’ha fatta: sono veramente orgogliosa di lui e di tutto il suo equipaggio. Petite ci riproverà l’anno prossimo».