Ancona-Osimo

Spray al peperoncino, Luca Russo: «Non dovrebbe essere venduto a un sedicenne»

I tragici fatti alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove sei persone sono morte travolte dalla calca durante un fuggi fuggi generale provocato, secondo alcune testimonianze, dall'uso di uno spray urticante, accendono il dibattito su questo strumento nato per l'autodifesa. L'appello di esponenti della Polizia Locale ad un uso consapevole

ANCONA – Si trova nei supermercati, nelle farmacie e sul web. È davvero alla portata di tutti, anche dei ragazzini, lo spray al peperoncino che ha scatenato il fuggi fuggi dalla Lanterna Azzurra di Corinaldo e il tragico epilogo fatto di morti e feriti gravi. Uno strumento nato per la difesa personale, ma che se usato in maniera impropria dimostra tutta la sua pericolosità.
Abbordabile anche perché ha un costo che si aggira tra i 20 e i 30 euro circa, e può essere acquistato a partire dai 16 anni di età.

Quello di Corinaldo non è stato il primo episodio nel quale lo spray al peperoncino ha causato delle vittime, ma è stato certamente il più grave. In altre circostanze è stato utilizzato nelle scuole come è accaduto ieri a Pavia e Cremona: un episodio che appare ancora più insensato se si considera che è accaduto proprio nei giorni successivi alla strage di Corinaldo.

Emulazione? Probabilmente non solo, la conta degli episodi accaduti in Italia negli ultimi due anni supera abbondantemente la decina, senza contare quanto è successo nel giugno 2017 in piazza San Carlo, a Torino, dove durante la finale di Champions lo spray, la sostanza urticante, provocò un morto e oltre 1500 feriti. Spray gettato in alcuni casi per fare una bravata ma spesso anche per rubare, come accadde anche allo Street Parade di Rimini. Numerosi gli episodi avvenuti durate i concerti dei trapper.

Gli inquirenti sono al lavoro per accertare quanto sia effettivamente successo a Corinaldo, anche se appare strano che una semplice bomboletta di sostanza urticante, che nella confezione venduta a scopo di difesa personale ha una gettata massima di 3 metri, possa aver causato tante intossicazioni.
La confezione dello spray non può contenere più di 20 ml di liquido irritante, il cui principio attivo deve risultare efficace per non più di 20 minuti dall’applicazione, senza che possa generare conseguenze permanenti per chi ne viene colpito.
Quindi sorge spontaneo domandarsi se la bomboletta in questione sia stata manomessa o se ne siano state utilizzate più di. Al di là delle cause e delle responsabilità che saranno accertate da inquirenti e magistratura, l’uso dello spray al peperoncino divide l’opinione pubblica.

Luca Russo, analista forense e CTU Procura della Repubblica

«L’impiego di strumenti finalizzati alla difesa personale che possono comportare rischi, come lo spray al peperoncino, andrebbero messi in mano almeno a ragazzi maggiorenni», commenta l’analista forense e tecnico per oltre 15 procure italiane, Luca Russo. «Non dovrebbe essere venduto a un sedicenne – spiega – e comunque sarebbe opportuno prevedere la presenza di un genitore che possa spiegare ai ragazzi rischi e modalità di utilizzo di uno strumento simile». «Su questo argomento, come spesso accade abbiamo avuto la stessa risonanza mediatica utilizzata in maniera errata in altri casi – prosegue Russo – non è arrivato il messaggio di gravità, ma l’opportunità di ripeterlo, come i sassi dal cavalcavia. Ora, altri fanno la stessa cosa, ma a monte il problema è sempre lo stesso, mancano le famiglie. Certo che, la madre che giustifica il rapper per i gusti del figlio, si sarà preoccupata di parlare al proprio figlio sui rischi di certi comportamenti, come la stupidità di aver fatto “una bravata” che ha invece causato una strage? È stato alla pari di un atto terroristico. Se l’avesse fatto un marocchino invasato di nulla e non religioso, sarebbe stato considerato un atto di terrorismo di estremisti islamici? Ci rendiamo conto come cambia la prospettiva su un fatto così grave?».

Il Segretario Provinciale di Polizia Locale dottor Luca Natalucci

«Sono favorevole allo spray al peperoncino usato a scopo di difesa personale, ma chi ne abusa deve pagarne tutte le conseguenze», spiega il segretario provinciale di Polizia Locale Luca Natalucci. «In passato ha salvato molte persone – afferma – e tante altre ne salverà, comprese le donne da violenze e stupri, ma va usato in maniera intelligente. Per quanto riguarda la tragedia di Corinaldo, occorre rispettare le regole. Chi sbaglia deve pagare. Senza sé e senza ma. Normative sugli Esercizi Pubblici dove si fanno spettacoli esistono già da anni, ma occorre farle rispettare. Come è necessario riflettere sulle sostanze stupefacenti portate da alcuni ragazzi nel locale e sul giro economico dei biglietti venduti in numero superiore rispetto alla capienza della discoteca dalle società per i concerti». La morale? «Bisogna ritornare nelle scuole con l’Educazione Civica – conclude Natalucci – Ora come ora rimane solo il dolore, forte e indelebile, e il pianto. Ma la parola d’Ordine è solo una: rispettiamo le leggi, punto».

Il Comandante della Polizia Municipale di Osimo dottor Graziano Galassi

Uno strumento utile che non può essere criminalizzato solo perché alcuni lo usano in maniera impropria, spiega il comandante della Polizia Locale di Osimo Graziano Galassi: «anche un bastone si può trasformare in un arma – precisa – se viene usato in maniera errata. Occorre prudenza e un uso consapevole».