ANCONA – Tutto è pronto. In città c’è il fermento delle grandi occasioni per quel che può considerarsi molto di più di un semplice torneo estivo. Stasera alle 21.45 in Piazza Pertini, sotto l’occhio saggio e vigile dei rinoceronti, ci sarà l’ultimo atto del Città di Ancona trofeo Prometeo Estra quello che tutti, dalla Palombella al Passetto, passando per Pietralacroce e Brecce Bianche chiamano semplicemente: la finalissima del Pertini.
Dopo l’aperitivo delle 20.00 con la finale 3°e 4° posto tra Ristorante La Moretta e Duemme, e il warm up delle 21.00 con l’esibizione della Ginnastica Giovanile Ancona, alle 21.45 i riflettori punteranno dritti sull’atto finale della manifestazione, con il big match tra AutoCarrozzeria Centro Ancona e Ristorante Boy.
La vigilia e l’attesa le vogliamo passare con Matteo Magnarelli, da undici anni volto simbolo di una delle più importanti manifestazioni estive e sportive d’Italia.
Magnarelli, dopo dieci finali, siamo alla vigilia dell’undicesima targata MMag. L’emozione è quella del primo giorno o c’è una maggior esperienza e consapevolezza di quanto fatto negli anni?
«L’emozione è grande ma è differente rispetto al passato. La prima volta ero emozionato come una persona che si affaccia in un evento tanto amato, adesso le emozioni nascono dal far bene a livello di organizzazione, per gli sponsor, per le squadre, per il pubblico, per gli amici. Non dimenticherò mai la finale del primo anno, adrenalina pura».
Che edizione è stata quella attuale del Città di Ancona?
«Ogni anno rispondo sempre alla stessa maniera perché sono un ottimista e quindi ti dico che questa edizione è stata la più bella. Le somme tuttavia vanno tirate dopo la finale che è la serata più in vetrina. Spero ci sia pubblico, spettacolo in campo e che le squadre non diano mostra di lati troppi negativi come una finale può portare a fare. Questo è l’auspicio più importante».
In questi giorni che Ancona sportiva non sta vivendo il suo periodo più felice, una vetrina del genere in una delle sue piazze più importanti com’è stata vissuta dalla cittadinanza?
«Quest’anno grazie anche agli stand del Gasoline e di EraOra, con tutto il Ristorantino in Piazza, il clima è stato uno dei più belli. Ho visto tante persone che magari in passato avevano attriti radunarsi davanti ad una birra. La cittadinanza ha risposto in massa, aiutata anche dal meteo favorevole che c’è stato in queste giornate di torneo»
Quali sono i ricordi più belli legati a questo torneo?
«Il primo da giocatore nel 2001, con la g minuscola (risata), feci dei goal importanti per arrivare ai quarti di Finale dove prendemmo una goleada dall’Angolo del Dolce dei vari Juninho, Campana, Ferrante. Da speaker la finale del primo anno LaMoretta – Daewoo con un Bilò scatenato e un eurogol di Biagini, quella sera ho avuto delle scariche d’adrenalina che ricorderò sempre. Un altro momento molto bello, un po’ più personale, è stato l’anno scorso quando uno dei miei migliori amici “Roccia” si presentò con una torta per i miei dieci anni di telecronaca al Città di Ancona. Un regalo fantastico arrivato da un amico speciale».
Presentaci la finale di stasera…
«Sulla carta è stupenda e ha tutte le premesse per essere uno spettacolo per appassionati di sport e non solo. Sportivamente è una finale favolosa, tra le ultime due vincitrici del Città di Ancona in ordine di tempo. Ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, l’ingresso dei capitani su un maggiolone cabriolet, e consegneremo tre premi a tre giocatori simbolo: Davide Bilò, Filippo Gasparrini e Marco Duranti che meritano un grazie da parte di tutta la piazza per quello che ci hanno fatto vivere».
Qual è il giocatore più forte che hai visto calcare il sintetico di Piazza Pertini e quello che invece, per vari motivi, difficilmente dimenticherai?
«Ti posso dire che il giocatore che più ha strabiliato con numeri da freestyler e allo stesso tempo efficaci è stato Juninho. Il più forte per più anni di fila senza dubbio Davide Bilò, che ritengo essere il giocatore anconetano e marchigiano più forte che sia mai esistito. Quelli più recenti Vanderlei, Junior, Kujec, Vitale. Sono personalmente innamorato di Lamedica, ma non posso dimenticare anche Fragassi e Nico Sgolastra. Fatemi menzionare anche il primo Marco Ferrante che si presentò a 17 anni vincendo come miglior giovane, ai tempi era fenomenale. Non dimenticherò mai Flavio Falzetti, che in Piazza Pertini portò avanti la sua lotta contro una malattia che ce l’ha portato via. Il suo ricordo lasciò un segno forte, soprattutto la sera che giocò una partita di beneficenza sapendo il destino che lo attendeva. Sempre con il sorriso, con la grinta e il suo esempio è presente e vivo».
Ci sono delle scelte che guardandoti indietro, sempre legate al Città di Ancona, avresti fatto diversamente?
«Qualcosa si, ma non vivo di rimpianti. Ogni sbaglio è un occasione per costruire qualcosa di migliore, questo è il mio credo. Alla vigilia della finale sono felice di come stanno andando le cose, non cambierei nulla come ti ho detto».
Tra i vari ospiti del torneo quali ricordi con più gioia?
«Giacomo Ciccio Valenti, che su idea mia fece la candid cronaca e ci permettemmo il lusso di aggiungere battute alla cronaca tradizionale, rigorosamente di partite che non contavano ai fini della classifica. Con Rana facemmo lo stesso gioco l’anno dopo e un’edizione venne in torretta l’allora capitano dell’Ancona Simone Rizzato che rimase estasiato dalla piazza e dal suo calore».
Chi vince la finale?
«In altri anni, da “paraculo”, ti avrei detto cinquanta e cinquanta. All’inizio del torneo pensavo che l’AutoCarrozzeria partisse più avanti ma con il passare delle gare il Ristorante Boy mi ha impressionato. Ha tanti giocatori di ottimo livello, di personalità e con valide capacità di interpretare la gara. Lievemente favorito, secondo me. E’ una finale e può succedere di tutto».
In bocca al lupo per stasera allora
«Crepi il lupo, ma permettimi di ringraziare tutti i media che ci hanno seguito e voi di CentroPagina che ci avete accompagnato quotidianamente con articoli, tabellini e foto. E’ stato un qualcosa in più che abbiamo aggiunto. L’invito è di arrivare presto per la finale perché Piazza Pertini sarà strapiena».