CASTELFIDARDO – Dopo un sopralluogo sull’area interessata dall’ipotesi della nuova “Stazione merci” per condividere la preoccupazione per l’impatto che ne deriverebbe sul paesaggio, il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani ha incontrato i referenti di Regione e Sovrintendenza, i principali enti che entro giovedì formalizzeranno le rispettive osservazioni in merito al progetto elaborato da Rete Ferroviaria italiana. L’occasione è stata utile per scambiare impressioni e documentare con qualche foto la bellezza di un luogo che rischia di essere contaminato da uno degli hub industriali più estesi d’Italia. Una questione su cui si è espresso in forma compatta il Consiglio comunale nella seduta di martedì scorso (25 febbraio): dall’ampio dibattito è scaturita infatti la richiesta di delocalizzare l’intervento in un sito più idoneo evidenziandone le criticità. La zona interessata si snoda per 2,3 chilometri lungo la statale 16 all’altezza del tiro a volo sino al confine con Numana e ospiterebbe la quarta opera di questo tipo in tutta Italia, considerata logicamente strategica da Rfi. Il Sindaco ha ribadito che il Comune farà il possibile per evitare il danno e proteggere la comunità. Come specifica il dispositivo approvato all’unanimità dei presenti, sull’area sussiste un vincolo paesaggistico sul quale sarà dirimente il parere della Sovrintendenza e non è da meno l’impatto ambientale permanente, sovrapponendosi alla rete ecologica marchigiana e alla naturale prosecuzione del Parco del Conero per il quale proprio in questi giorni è stata depositata la proposta di legge per il passaggio a nazionale. Rilevanti poi le conseguenze sulle attività agricole e artigianali che operano nella zona, una delle quali verrebbe tagliata in due da una strada di servizio nonché la ricaduta sui residenti in termini visivi ed acustici con deprezzamento del territorio.
La posizione di Italia nostra
La sezione locale di Italia Nostra esprime molta preoccupazione per il patrimonio storico e paesaggistico di Castelfidardo. «Tale opera andrebbe a collocarsi in una zona dove ricadono sia un vincolo paesaggistico (in ampliamento e continuità a quello già esistente nell’area sic. “Sito d’Interesse comunitario” Selva di Castelfidardo e zona della Battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860 per l’unità d’Italia risorgimentale), sia un vincolo ambientale (perché insiste sulla Rete Ecologica Marchigiana (Rem) istituita con Legge regionale 2 del 2013). L’opposizione unanime del Consiglio Comunale di Castelfidardo al progetto, suffragata da molti cittadini ed associazioni come Italia Nostra e la fondazione Ferretti, con il coinvolgimento di tutta la popolazione punta a sensibilizzare gli Enti preposti a non rilasciare le autorizzazioni. Negli ultimi quarant’anni ci sono stati altri tentativi di urbanizzare quest’area con richieste e tipologie diversificate tra enti pubblici e privati cittadini: un autodromo, un villaggio turistico, un ospedale multizonale, l’ampliamento di un depuratore di acque reflue ad uso delle città limitrofe “purtroppo realizzato” con grave impatto. In particolare ricordiamo la grande mobilitazione per scongiurare l’ urbanizzazione di Monte San Pellegrino, una battaglia durata per venticinque anni e che si è conclusa con la vittoria delle associazioni e dei cittadini che hanno lottato per preservare l’integrità di quel territorio. Il progetto della stazione merci è ora una nuova e grave minaccia per la città di Castelfidardo che, pur con una moderata estensione territoriale, ha il più alto rapporto tra le zone urbanizzate e quelle non edificate nelle Marche. Ci domandiamo quale sia la ragione di quello che sembra essere un vero e proprio accanimento a voler deturpare un territorio dalle alte valenze storiche ed ambientali internazionali sancito, come già sottolineato, sia da un vincolo paesaggistico che storico e dal 2024 inserito nell’Ecomuseo dell’Unità d’Italia nelle Marche. Italia Nostra ha inviato agli enti preposti ed al Ministero competente il proprio disappunto per la realizzazione dell’opera che andrebbe a compromettere un territorio che merita maggiore attenzione e tutela, vista anche la contiguità con il Parco Regionale del Conero, cui Castelfidardo ha già chiesto di integrarsi».