Ancona-Osimo

«Tolgo il preservativo senza dirlo», la nuova pericolosa “moda”

Si chiama stealthing ed è una pratica incosciente che mette a rischio la salute di compagne o compagni inconsapevoli. Abbiamo raccolto la confessione di un uomo che la adotta. La sessuologa Agostinelli: «Il condom va indossato. Non si sfida la sorte abusando del partner»

ANCONA – «Tolgo il preservativo senza dirlo alla mia partner». È la dichiarazione choc di Marco, un uomo che pratica abitualmente lo stealthing, la nuova tendenza in voga sotto le lenzuola, di sfilarsi il condom durante il rapporto sessuale senza il consenso della partner. Un’abitudine che sta prendendo sempre più piede, anche tra i giovanissimi.

Ma cos’è che spinge un uomo a questo “comportamento”? «Mi piace di più senza preservativo, non sento nulla quando lo indosso, per questo l’ho sempre odiato – spiega Marco -. Per non far accorgere di nulla la donna con cui sto avendo un rapporto evito di eiaculare». Una confessione tanto candida quanto scioccante, sia per i rischi di trasmettere o contrarre malattie, sia perché di fatto è una forma di violenza nei confronti della donna, tanto che in alcuni Paesi è considerato un crimine sessuale.

La dottoressa Marianna Agostinelli
Marianna Agostinelli, sessuologa

«Lo stealthing è una pratica assurda e pericolosa», commenta la sessuologa Marianna Agostinelli, che sta emergendo con preoccupante frequenza. Un fenomeno partito negli Stati Uniti e in Inghilterra intorno al 2013, dove sono sorti forum e community nelle quali alcuni uomini offrono consigli su come sfilarsi il preservativo senza che la partner se ne accorga e su come difendersi da eventuali accuse. Insomma «uomini che difendono il diritto maschile a diffondere il loro seme a prescindere dal tipo di rapporto, che sia etero o gay». Infatti questa “moda” riguarda anche gli omosessuali che «subiscono stealthing durante rapporti anali».

«Nonostante le donne che hanno subito questa pratica “incosciente” si sentano violate nel loro intimo e spaventate per il timore di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, in Italia questa pratica non è ancora illegale – precisa la sessuologa – perché viene considerato il fatto che c’è consenso al rapporto. C’è un’enorme differenza però tra l’avere un rapporto consensuale protetto e poi non rispettare fino in fondo questo patto».

«L’uomo non può più utilizzare la scusa che con il preservativo non prova piacere, perché oggi ce ne sono alcuni sottilissimi che trasmettono perfettamente le sensazioni. Il preservativo – conclude – va indossato, specie se la partner lo richiede. Non si sfida la sorte abusando del partner».

IL PUNTO DI VISTA DELL’INFETTIVOLOGO
«Una pratica da sadici e vigliacchi», puntualizza il primario della Clinica di Infettivologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, Andrea Giacometti, che racchiude «la possibilità (o la volontà?) di trasmettere un’infezione alla partner. Come un untore che non ha neanche il coraggio di dichiararsi per quello che è».

Andrea Giacometti
Andrea Giacometti, Primario Clinica Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona

Un comportamento che di fatto «nega la possibilità alla persona esposta di poter attuare almeno una profilassi post-esposizione – spiega il primario -. Nella nostra attività ambulatoriale capita spesso di aiutare coppie discordanti per hiv, ossia dove uno dei due partner è sieropositivo, mentre l’altro è sieronegativo, e che durante il rapporto sessuale hanno avuto problemi con il profilattico (si è rotto o si è sfilato): in questi casi si offre al partner esposto la profilassi gratuitamente insieme ai controlli virologici necessari».

Ma le malattie sessualmente trasmissibili sono numerose e spesso le persone ne ignorano le conseguenze. «Non conoscono la possibile gravità di una lue (sifilide) misconosciuta, le conseguenze per il nascituro di una lue contratta in gravidanza e non curata, la fastidiosità di una infezione erpetica, la pericolosità dell’infezione da Hpv (riconosciuta all’origine del carcinoma della cervice uterina). Persino i virus epatitici B e C possono essere contratti per via sessuale».

Ma a rischiare non è solo la partner che subisce lo stealthing bensì anche l’uomo che utilizza questa pratica e che quindi si sfila il preservativo: «Infatti può essere proprio lui a rischiare di acquisire qualcosa – conclude Giacometti -. Chi può affermare di conoscere sicuramente l’altra persona? Si tratterebbe di un fatale tipo di nemesi».

 

 

 

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