ANCONA- «Joseph Eugene Stiglitz ha aperto un nuovo campo d’indagine economica che tra qualche anno si studierà al posto di quella tradizionale. La sua teoria non è autoreferenziale ma cerca di risolvere i problemi veri della gente». Sono queste le parole del Prof. di Economia Politica dell’Univpm, Mauro Gallegati, durante la laudatio al Prof. Stglitz. L’Università Politecnica delle Marche ha conferito al Premio Nobel dell’Economia 2001 la Laurea Honoris Causa in International Economics and Commerce. La cerimonia si è svolta quest’oggi (2 novembre) nell’Aula Magna di Ateneo, alla presenza di numerose autorità e studenti, ed è stata accompagnata da alcuni brani musicali eseguiti dal coro Lirico Marchgiani “V. Bellini”. Dopo aver ricevuto la pergamena dal Rettore dell’Univpm Sauro Longhi, il prof. Stiglitz ha tenuto la sua Lectio Magistralis su “Global Inequality”.
«Il capitalismo degli Stati Uniti non ha funzionato. Quel modello economico ha fallito per la maggior parte dei cittadini e deve essere riformato perché ha portato a delle gravi ineguaglianze. Da una parte l’eccessiva ricchezza in mano a pochi dall’altra, la scarsa crescita economica per le fasce più basse della popolazione – spiega il Prof. Stiglitz -. Ci sono disuguaglianze nell’accesso alle cure, alle pensioni, ai servizi, all’istruzione. Nonostante aumenti la redditività delle imprese, non c’è un aumento della retribuzioni dei lavoratori.
Nonostante aumenti la produttività non ci sono investimenti. Sta emergendo una nuova agenda post Trump per riscrivere le regole dell’economia americana per fare in modo che quell’1% non detenga il monopolio. La preoccupazione è che la disuguaglianza economica porti ad una disuguaglianza politica che vada ad erodere la nostra democrazia. Servono riforme, un programma di governo più innovativo. Occorrono politiche del lavoro attive e strumenti di supporto per consentire a tutti, anche ai più poveri, di accedere all’istruzione, a cominciare dalle scuole dell’infanzia fino all’università. In questo modo si possono assicurare standard di vita accessibile al ceto medio».
Joseph Stiglitz ha anche parlato di Italia e di Europa. «Uno dei problemi che si trova a dover affrontare l’Italia e altri paesi all’interno dell’Unione Europea sono le politiche di austerità imposte dall’UE e dall’euro zona che, a mio avviso, non erano necessarie. Bisogna porre fine a queste politiche in modo che l’Italia possa perseguire una politica di crescita. Per farlo, ha bisogno di investimenti: investimenti nelle persone, nelle infrastrutture, nella tecnologia affinché queste politiche possano portare più eguaglianza e una maggiore crescita economica».
«Con le sue analisi, il Prof. Stiglitz ha contribuito e sta contribuendo a creare una consapevolezza su dove indirizzare le scelte politiche, economiche e sociali per estendere opportunità ed equità a tutti– afferma il Rettore Sauro Longhi-. Negli ultimi anni le disuguaglianze sono aumentate, con una diversa redistribuzione dei redditi favorite da alcune politiche che di fatto incentivano la concentrazione della ricchezza prodotta.
Queste iniquità possono creare problemi per la tenuta democratica dei paesi. Un esempio sono i flussi di migranti dai paesi poveri a quelli ricchi, come sta avvenendo negli ultimi anni in Italia e in Europa. Sono persone, sono famiglie che cercano condizioni di vita migliori e le vedono nell’Europa ricca e democratica. Non sono eserciti. Vogliono contribuire a produrre ricchezza nel nostro paese. Nell’Europa dobbiamo continuare a credere, non solo in termini monetari ed economici, ma soprattutto in valori culturali e sociali. La conoscenza è la ricchezza di ogni università. La conoscenza, e più in generale la cultura, può produrre ricchezza e distribuirla in modo equilibrato e consapevole. Per questo è necessario investire in istruzione. Formiamo i nostri studenti affinché ci sia un Futuro più equo».
Dopo la cerimonia, l’economista ha incontrato la stampa, l’On. Emanuele Lodolini, il presidente dell’Assemblea Legislativa regionale Antonio Mastrovincenzo e la presidente della Provincia di Ancona Liana Serrani. Rispondendo alla domanda di un giornalista riguardo al terremoto che ha colpito la regione nel 2016, Stiglitz ha dichiarato che, pur non conoscendo nel dettaglio la situazione delle Marche, «in occasione di terremoti spesso non siamo in grado di affrontare il problema nella giusta misura e, avere le giuste strutture, non è la priorità. A volte, la ricostruzione offre l’opportunità di ripensamento di un modello economico. L’importante è preservare il patrimonio culturale e dotarsi di strutture anti sismiche. La pesante eredità economica del sisma dimostra che il mercato non dà alcuna assicurazione in eventi di questo tipo. Tutto si riconduce al Governo e alla scelta delle politiche da adottare».