FANO – Da broker aeronautico a stilista. Il mondo della moda è entrato un po’ per caso e un po’ per sfida nella vita di Sara Bergantini, oggi affermata designer, marchigiana di adozione. Ha prima creato il marchio SB Accessories e poi Sara Bergantini, le due linee gestite dall’azienda.
Orecchini, collane, bracciali, cappelli, scarpe, borse, jeanseria e abiti: le sue creazioni sono vendute in importanti boutique in tutta Italia. Nata a Rovigo, ha due figli e vive a Fano. Una vita non sempre facile, con la valigia pronta per trasferirsi da una parte all’altra del Paese ma caratterizzata da forza di volontà, determinazione e successo. Giovane, intraprendente, creativa e solare. Sara Bergantini si racconta.
Il suo sogno da bambina era di lavorare in aeronautica seguendo le orme di suo padre. Come è approdata nel mondo della moda?
«Mio padre è stato direttore di aziende metalmeccaniche e dell’aeronautica, l’Augusta elicotteri, per questo abbiamo viaggiato molto. Dal Veneto ci siamo trasferiti a Benevento e poi a Fano. Avevo 16 anni e non è stato affatto facile. Ogni volta dovevo ricominciare da capo ma con la grinta si può fare tutto. Mi sono laureata ad Urbino in Economia Aziendale ramo manageriale. Avevo una gran voglia di fare, di emulare mio padre. Ho iniziato con uno stage in un’impresa dell’aeronautica a Latina, successivamente sono diventata broker aereonautico e ho lavorato all’aeroporto privato di Olbia. Dopo essere rimasta incinta ho dovuto lasciare il lavoro rinunciando alla mia carriera.
Mi sono ritrovata a Carpi nell’azienda di costruzioni del padre dei miei figli ma le cose non sono andate bene e me ne sono andata. Dovevo cercare altro. A Carpi c’è il distretto della moda e allora ho iniziato a propormi, ma alla sesta porta chiusa in faccia in malo modo ho pensato: “Adesso l’azienda me la faccio io!”. All’inizio era un hobby con bijoux che vendevo in privato. Ora sono a Fano, l’attività va bene. Sono posizionata in negozi medio-alti e l’azienda sta sconfinando al total look e quindi oltre agli accessori anche jeanseria e linea di gonne per la sera».
È felice di dove è riuscita ad arrivare?
«Sono felice. Nella mia vita ci sono stati cambiamenti di virata. Sono cresciuta in mezzo ai motori e alle pale degli elicotteri per poi passare alla moda. Ti approcci a questo mondo cercando di fare del tuo meglio: a volte sei compresa, altre volte sei snobbata. Non posso dire che è stato facile e che lo sarà, ma sono contenta».
Qual è il cavallo di battaglia della sua azienda?
«È la roll bag. Piace molto alle clienti e ormai viene fatta in ogni modo e di tutte le dimensioni. Io sono un’amante delle borse a mano, sia per il giorno che per la sera. Secondo me sono femminili».
Che cosa contraddistingue le sue creazioni?
«La fantasia, la creatività, il colore. L’emozione di mettere insieme toni e forme diverse. Mi piace mescolare, creare con gusto. L’originalità è il mio punto di forza. La donna che porta i miei accessori si vuole contraddistinguere per carattere. Ad esempio realizzo collane che non si vedono spesso, sono armature (sorride ndr). I miei accessori fanno la differenza».
A che cosa si ispira per realizzare le sue creazioni?
«Dipende dal mio umore. Diciamo che vado con il sole, con le emozioni».
Quali obiettivi vuole raggiungere in futuro?
«Io voglio il meglio per me, per la mia azienda e per le persone che lavorano con me. Dove c’è armonia si possono raggiungere obiettivi. Il fatto che ci siano negozi che credono in me e vendono i miei prodotti è un grande risultato. Per me è già tanto essere arrivata qui: ci ho messo forza di volontà e caparbietà».
Un messaggio che vuole dare ai giovani che vogliono intraprendere questa strada…
«Crederci sempre! Di gente che cercherà di affondarvi e che vi dirà che non ce la farete ne è pieno il mondo. Viviamo in un periodo difficile dove il contesto economico e sociale non è di certo quello di 30 anni fa. Bisogna essere determinati, attaccati con i denti ai propri desideri perché nulla cade dal cielo. Se si ha volontà e voglia di arrivare… allora si arriva».