Ancona-Osimo

StrategicAncona, A2O: «È scorretto parlare di percorso partecipato»

Molti ragazzi dell'associazione hanno partecipato all'Ost del 26 settembre 2015 ma da allora, dicono, non è stato chiesto nessun altro contributo ai cittadini intervenuti per elaborare il Piano Strategico

Presentazione documento StrategicAncona
Presentazione documento StrategicAncona

ANCONA- «Basta una sola giornata aperta ai cittadini per definire “partecipato” un percorso durato oltre tre anni?». Se lo domandano i ragazzi di A2O in vista della presentazione di StategicAncona, in programma questo pomeriggio (25 ottobre) alla Mole Vanvitelliana. Molti ragazzi dell’associazione hanno partecipato insieme a circa altri 350 cittadini all’Ost (Open Space Technology) del 26 settembre 2015 per contribuire a dare forma al futuro della città.

«Questa domanda ci risuona in testa da mesi. Durante l’OST si è discusso per soli 90 minuti di tematiche di fondamentale importanza per Ancona: dal porto al turismo, passando per il commercio e l’università. Da quel giorno e nei successivi tre anni nessun altro contributo è stato richiesto ai cittadini intervenuti- spiega A2O-. Usciti dall’OST, eravamo certi dell’imminente apertura di tavoli permanenti che avrebbero permesso un approfondimento delle tematiche, solamente sfiorate durante quei pochi interventi del 26 settembre. Ci sbagliavamo. Dall’invio del report dell’OST, nessuna comunicazione ci è giunta da StrategicAncona, almeno fino all’invito alla giornata di presentazione del Piano Strategico, arrivatoci il 17 di questo mese. Il documento finale, che sarà presentato quest’oggi, è al tempo stesso figlio del contributo degli stakeholders, soggetti influenti in ambito cittadino, ed orfano delle proposte e del confronto con i cittadini».

I ragazzi di A2O
I ragazzi di A2O

Secondo i ragazzi di A2O non c’è stato un percorso di partecipazione, di collaborazione tra amministrazione comunale e cittadini per elaborare il Piano Strategico della città. «Per queste ragioni crediamo sia scorretto parlare del Piano Strategico come fosse la visione degli anconetani, cercando di legittimare così un percorso presentato come partecipato, che, nonostante sia stato realizzato con i fondi della comunità, si è rivelato privo dell’importante collaborazione tra amministrazione e cittadini».