ANCONA- Una visione comune: Ancona città di mare. Tre macro strategie: Ancona-Città Porto, Ancona Città Capoluogo e Ancona Città Mole. Cinque grandi progetti sulla cerniera terra-mare finanziati con oltre 70 milioni di euro che daranno un nuovo volto alla città entro il 2025, una nuova concezione di spazi, di luoghi per ritrovare l’identità e il senso di appartenenza. Ad Ancona il futuro è arrivato. StrategicAncona è stato presentato questo pomeriggio (25 ottobre) nell’Auditorium della Mole Vanvitelliana gremito da un folto pubblico. A presentare il Piano Strategico un video che raccolta la città che cambia accompagnato dalle interviste ai cittadini, realizzate nel giugno scorso, con i loro desideri per il futuro di Ancona. Il percorso di Strategicancona è iniziato nel 2014 e ha visto una fase di ascolto degli anconetani. Nel settembre 2015, all’Open Space Technology hanno partecipato circa 350 cittadini che hanno lavorato in 45 tavoli. Successivamente sono state effettuate altre 100 interviste dirette e sono seguiti incontri, tavoli tecnici, e percorsi di progettazione specifici.
L’assessore Ida Simonella ha spiegato brevemente le cinque stanze principali del piano strategico: il Lungomare Nord, la riqualificazione dalla Palombella agli Archi, la Mole, la passeggiata da mare a mare e l’ITI Waterfront. «Abbiamo dato la priorità agli interventi in quei luoghi che rafforzano l’identità e la consapevolezza dei cittadini di essere in una città bella ma che ha bisogno di essere riqualificata anche in termini di sevizi» afferma L’assessore al Piano Strategico.
Spazio alla discussione con gli interventi dal palco delle persone che hanno lavorato al piano e con i membri della “cabina di regia“: il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Medio Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri e il presidente della Camera di commercio, Giorgio Cataldi. Si è parlato delle potenzialità di Ancona a cominciare dal suo porto e dall’università fino alla necessità di incrementare e sviluppare il turismo. A coordinare il confronto Iolanda Romano della società Avventura Urbana.
«Il porto è il motore di sviluppo. 5400 persone ogni giorno lavorano nel porto con orgoglio e i settori coinvolti sono molteplici: cantieristica, logistica, pesca, crociere, traghetti. Tutti hanno in comune l’innovazione- commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Giampieri-. Nel porto di Ancona vengono costruiti gli yacht e le navi da crociera più nelle del mondo. Inoltre, abbiamo liberato il porto antico perché è indispensabile per recuperare il rapporto porto-città».
«Abbiamo contaminato la città con molte iniziative per far toccare ai cittadini il capitale umano che questa Università produce. Vorrei che la città vedesse le potenzialità di questi 16mila studenti e la ricchezza che rappresentano per Ancona» sottolinea il Rettore Longhi.
«Il turismo non può essere un’opzione. È motivo si sviluppo economico e si lega alla realtà portuale. La Camera di Commercio cura il progetto Welcome to Ancona e basta pensare che il 75% dei passeggeri delle crociere sono stranieri. Garantire servizi come musei aperti permette di sviluppare il turismo. Un’altra componente importante è la Blue Economy» dichiara Giorgio Cataldi, presidente Camera di Commercio Ancona.
Il sindaco Valeria Mancinelli si è confrontata con due interlocutori esterni: il sociologo Aldo Bonomi e il direttore di UBI Banca – Popolare di Ancona Nunzio Tartaglia. «Dire che il porto è la città può sembrare banale ma 10 anni fa non era così. Il piano strategico se vincente aiuta a tirare fuori dai cittadini quello che di comune c’è. Per questo non lo abbiamo pensato come uno strumento accademico» spiega il sindaco Mancinelli.
«Questo piano strategico mi convince per tre motivi. Innanzitutto non è un piano accademico di urbanisti ma è stato costruito con ricerca – azione e dialogo partecipato. Secondo, i flussi devono essere rivitalizzati, valorizzandoli. Fincantieri è un flusso così come il turismo. Terzo aspetto Ancona può avere l’importanza delle città anseatiche» afferma Bonomi.
«Il piano è importante in una logica di medio periodo. Quale può essere il potenziale e la vocazione di Ancona dal punto di vista economico? Essere capitale del medio Adriatico. Negli ultimi 25 anni le città dell’entroterra hanno perso peso rispetto a quelle della costa. Ancona è centrale, capoluogo di regione dotata di strutture, ha elementi base e può essere una città turistica. Le sue concorrenti potrebbero essere Rimini, Perugia e Pescara ma vale la pena scommettere su Ancona- sostiene Tartaglia-. Ancona deve essere città del porto, città dei servizi e città turistica. Ha due strutture di eccellenza che sono l’Ospedale Regionale e l’Inrca. Altro fondamentale servizio pubblico sono l’Università e l’Istao. Il terzo ambito è il mondo giudiziario». A chiudere l’incontro le domande dei cittadini.
I CINQUE GRANDI PROGETTI:
1- Lungomare nord: protezione della linea ferroviaria, nuovo ingresso al porto turistico, velocizzazione della ferrovia, interramento con materiali di escavo e costruzione di un grande parco urbano sul mare, verde e ciclabile. Sarà dotato di attrezzature per la mobilità dolce e il tempo libero, protette dal sistema di early warning dell’area in frana già esistente. Ministero delle Infrastrutture, Comune di Ancona, Regione Marche, RFI_Rete Ferroviaria Italiana, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e ANAS sono gli attori di questo intervento, il cui finanziamento è di 40 milioni di euro ed è destinato a trasformare Ancona sul piano logistico-portuale e sotto l’aspetto della qualità della vita e del rapporto con il suo mare sin dall’ingresso nell’area cittadina.
2- Riqualificazione della periferia nord dalla Palombella fino agli Archi. Grazie alle risorse recuperate sui bandi nazionali indetti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Piano Aree Urbane Degradate 2015 e Programma Riqualificazione Sociale e Culturale delle Periferie dei Capoluoghi_2016: 17,5 milioni di euro), sarà demolito l’ex birrificio Dreher, creata l’autostazione del Verrocchio, riqualificata l’area di Borgo Pio e Via Marchetti, recuperata tutta la passeggiata degli Archi. In queste aree è forte la presenza di stranieri, per lo più extracomunitari. Alla marginalità economica, alla contrazione del tessuto commerciale e artigianale e al diffuso degrado edilizio, si giustappone una vivacità delle dinamiche sociali dovuta proprio alla molteplicità di culture che incontrandosi generano nuove forme di inclusione. La rigenerazione urbana richiede quindi un quadro di azioni legate al decoro, alla partecipazione, alla facilitazione, all’integrazione, alla vitalità del sistema commerciale.
3- Mole con il recupero definitivo di tutti gli spazi interni ed esterni, nonché il potenziamento del progetto culturale. La recente assegnazione di oltre 8 milioni di euro per il completamento del restauro dell’edificio si associa al Progetto Mole avviato dall’Amministrazione dando il via a un ridisegno complessivo dell’area. Monumenti storici come Porta Pia e la Mole dialogano con contenitori moderni dal forte valore identitario come il Mercato ittico, l’area dell’ex-fiera e il Rione degli Archi. Gli spazi liberati dalla ferrovia possono essere sostituiti da funzioni di mobilità lenta ciclopedonale, di aggregazione e di connessione porto-città.
4- Asse Da Mare a Mare, una passeggiata che dal Passetto conduce sino al Porto passando per la rinnovata Piazza Cavour. Il percorso ha visto negli ultimi anni la riqualificazione dell’ascensore del Passetto, del parco del Passetto, il restauro di Piazza Cavour, la rinascita dell’ex Metropolitan, nuovi elementi di arredo lungo corso Garibaldi. Il percorso sarà completato con la valorizzazione di Piazza della Repubblica, Mercato delle Erbe, Piazza Pertini, Galleria Dorica, ex Palazzo della Provincia, ex Liceo Savoia.
5- ITI Waterfront. Il progetto nato in seno a Strategicancona e dietro agli spunti e le indicazioni dei cittadini mira alla ricucitura tra porto antico e città storica. ITI Waterfront 3.0., per il quale sono stati ottenuti quasi 8 milioni di euro, è finalizzato alla trasformazione del fronte mare e della cerniera città storica-porto attraverso una serie di azioni coordinate come il ricorso a un’illuminazione pubblica particolarmente scenografica, la riqualificazione degli scavi archeologici del Porto Romano che affianca il progetto di parco archeologico della Soprintendenza (circa 2,5 milioni finanziati), la costituzione di uno IAT/Urban Center in Palazzo degli Anziani, la realizzazione in piazza Dante Alighieri di un nuovo spazio pubblico rialzato da cui traguardare in mare e mobilità elettrica.
Per la quasi totalità di questi progetti il Comune di Ancona è riuscito quindi ad ottenere finanziamenti per oltre 70 milioni di euro partecipando a call europee o bandi nazionali, o creando partnership in grado di attivare risorse. A questa somma si aggiungono le risorse per la mobilità elettrica grazie ad un progetto rientrato nella graduatoria di un programma specifico del Ministero dell’Ambiente.