ANCONA- Manto rosso cintato, ovvero con una cinta bianca che circonda completamente il tronco all’altezza delle spalle, carne saporita e di ottima qualità. È il Suino della Marca, una nuova razza marchigiana, autoctona, dal patrimonio genetico unico che rappresenta una grande svolta per il settore agroalimentare locale e una risorsa importante per il mercato nazionale ed internazionale. Il genotipo del Suino della Marca è stato presentato oggi (29 giugno) con una conferenza stampa in Regione.
«Le Marche sono la culla della biodiversità, un patrimonio che vogliamo fortemente incentivare. Per questo abbiamo indicato la zootecnia come priorità in tutti i bandi del PSR; stiamo finanziando i mattatoi, la biosicurezza degli allevamenti, promuovendo l’aggregazione degli allevatori in un organismo di produttori – dichiara Mirco Carloni, vicepresidente della Regione Marche e assessore all’Agricoltura -. Crediamo molto nella suinicoltura e il recupero genetico del Suino della Marca si inserisce perfettamente in questa strategia centrata sul recupero delle aree interne e dell’allevamento. Il mio sogno è che la razza autoctona Suino della Marca diventi il nuovo Pata Negra per le Marche. Può essere un prodotto identitario, di eccellenza, che parla delle Marche già nel nome».
Il Suino della Marca è stato creato a metà degli anni 2000 su specifica richiesta dei Consorzi di produzione che lamentavano la mancanza di un tipo genetico autonomo marchigiano. Particolare interesse era venuto dal Consorzio del salame di Fabriano e dai produttori di ciauscolo. I fondi sono stati attinti dalla legge regionale 37/99 che finanziava la ricerca e la sperimentazione agricola e zootecnica. Oggi la proprietà del “Suino della Marca” è della società Impronta Verde che nel 2009 ha avviato un progetto ambizioso grazie alla collaborazione tra Assam, l’Università di Camerino e l’Università Politecnica delle Marche. Impronta Verde proseguirà l’opera di miglioramento con un apposito programma approvato di selezione genetica e sarà affiancato da Baldi Srl con l’obiettivo di valorizzare il territorio, qualificare una filiera che adotta pratiche sostenibili di allevamento e fornire al consumatore una carne eccellente sotto tutti i punti di vista.
«L’obiettivo è lanciare sul mercato un prodotto dalle caratteristiche uniche e fortemente legato al territorio. Il Suino della Marca con le sue caratteristiche permette di perseguire le tendenze nel consumo delle carni che richiedono filiere corte, metodi di allevamento e produzione naturali, km 0 – spiega Emiliano Baldi, direttore generale Baldi Srl -. Vogliamo perseguire un progetto di società benefit concretamente realizzabile con un sistema di allevamento che recuperi i territori spopolati e terremotati pedo-appenninici, sfruttando le doti di pascolatore di questo animale che lo rende perfetto per un sistema brado e all’aperto».
«Questa è un’esperienza unica in Italia, è un progetto di grande valore anche perché si pone come obiettivo quello di recuperare le aree dell’entroterra a rischio spopolamento e maggiormente svantaggiate» afferma Gianluca Pasqui, vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche.
Per il prof. Carlo Renieri dell’Università di Camerino, coordinatore dell’équipe medico-veterinaria, «il Suino della Marca è stata una scommessa riuscita del sistema zootecnico regionale, grazie alla sinergia creata tra i vari soggetti interessati. La nuova gestione permetterà di migliorare ulteriormente le caratteristiche del tipo genetico. Non va sottovalutata la possibilità di diffusione dell’animale a livello nazionale e internazionale».
Il percorso per ottenere una razza è lungo e al momento il progetto è arrivato alla fase di meticciamento e selezione per fissare i caratteri desiderati, scegliendo i migliori genotipi, fra la grande variabilità creata dall’eterosi.
«Il lavoro di selezione e miglioramento genetico non è ancora terminato e occorre puntare su questo aspetto, ad esempio, per consolidare un mantello rosso cintato che sarebbe l’unico esempio al mondo» spiega Andrea Bordoni, direttore generale Assam.
Il Suino della Marca deriva dall’incrocio di tre razze: una razza autoctona per la rusticità, la Cinta Senese, una razza a elevata attitudine materna, la Large White, e una razza terminale dotata di adeguata carnosità, la Duroc. Si tratta di un intervento zootecnico sostenibile, che non si avvale dell’ingegneria genetica, ma segue sviluppi naturali.
Il Suino della Marca è un animale rustico, allevato allo stato semi-brado in territori tipicamente preappenninici, con spiccata attitudine ad utilizzare il pascolo e alimentato con mangimi naturali. Si caratterizza per un’elevata prolificità e la sua una carne è perfetta per la trasformazione nelle tipiche produzioni marchigiane, come i salami. Trattata senza conservanti o additivi, la qualità della carne è riconoscibile e superiore rispetto ai convenzionali suini allevati con metodi intensivi.