ANCONA – Partenza tra qualche polemica e un po’ di confusione per il Super Green pass. La certificazione verde solo per vaccinati e guariti in vigore dal 6 dicembre per accedere ad una serie di attività ha già fatto sentire in parte i suoi effetti specie nel settore della ristorazione. Nessun intoppo invece sui bus ad Ancona, con l’estensione dell’obbligo di Green pass (base) ai trasporti locali e ai treni regionali.
Cosa si può fare con il Green pass base
Da ieri la certificazione verde base, ovvero quella conseguita con l’esito negativo di un tampone, consente di andare al lavoro, consumare al bancone del bar (solo in zona bianca e gialla), consumare al tavolo all’aperto in bar e ristoranti (solo in zona bianca e gialla), andare in palestra e piscina (solo in zona bianca e gialla), prendere i mezzi di trasporto pubblici, utilizzare gli impianti sciistici (solo in zona bianca e gialla), andare nelle mense, nei negozi dei centri commerciali (solo in zona bianca e gialla), alloggiare negli hotel e mangiare nei ristoranti degli alberghi (solo in zona bianca e gialla), accedere a mostre e musei (solo in zona bianca e gialla), partecipare a cerimonie civili e religiose (solo in zona bianca e gialla), accedere ai centri benessere, termali ai parchi divertimento e sale giochi (solo in zona bianca e gialla).
Cosa si può fare con il Green pass base Super Green pass
Il Super Green pass permetterà l’accesso ai ristoranti, cinema, teatri, spettacoli, eventi, piste da sci, negozi dei centri commerciali anche in zona arancione, musei anche in zona arancione, palestre e piscine anche in zona arancione, alberghi, Rsa, stadi, palazzetti, mostre, centri sociali e culturali, centri termali, parchi giochi.
I trasporti e l’obbligo Green pass
Con l’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass (base) per i trasporti pubblici locali e treni regionali, ad Ancona non si sono registrate particolari criticità. Muzio Papaveri, presidente ConeroBus, fa sapere che nella prima giornata su 140 persone controllate solo una è risultata sprovvista della certificazione verde.
«Non ci sono state criticità – spiega -, abbiamo organizzato controlli a campione con la nostra squadra e le forze dell’ordine e non abbiamo riscontrato problemi». Insomma partenza senza intoppi sul fronte dei bus ad Ancona.
L’impatto del Super Green pass su bar e ristoranti
«Di disdette ne stiamo già subendo – afferma Claudio Api del Ristorante l’Arnia del Cuciniere di Falconara Marittima -, c’è una grandissima defezione di prenotazioni per quanto riguarda le cene aziendali e le cene di lavoro più in generale».
Secondo il ristoratore però non è solo l’effetto Super Green pass, ma anche il timore della pandemia che ha rialzato la testa. «Si respira la paura di andare nei locali – afferma – ma le persone dovrebbero sentirsi sicure in quei locali, come il nostro, dove vengono eseguiti controlli serrati all’ingresso per verificare che tutti siano in regola con la certificazione verde. Bisognerebbe avere paura e rifiutarsi di entrare nei locali dove non vengono fatti controlli».
«Ho insistito con i miei collaboratori sull’importanza dei controlli, non per evitare sanzioni – osserva – ma per una questione di sicurezza. È ora di smetterla di fare ognuno di testa propria, altrimenti è come un cane che si morde la coda e si rischia di non uscirne più».
Giorgio Tucci, chef del ristorante Della Rosa di Sirolo, spiega che «per ora le disdette sono poche, bisognerà vedere nei prossimi giorni l’impatto sul lavoro settimanale».
«Questa mattina c’è stata un po’ di confusione e qualche polemica – spiega Giovanna Burattini del bar del Pinocchio ad Ancona – alcune persone con il Green pass ci chiedevano perché non potevano stare sedute ai tavolini del bar, ma si è trattato più che altro di azioni dimostrative».
Secondo la barista è difficile ancora parlare di calo, visto che la norma è appena entrata in vigore, ma tiene a precisare che «il Super Green pass è una misura che non tutela nessuno, né noi né i nostri clienti: le consumazioni al bancone del bar restano consentite, non mi sembra che il Super Green pass rappresenti un deterrente». Inoltre evidenzia che nell’elaborare le misure di contenimento della pandemia bar e ristoranti sono stati sempre equiparati come attività, ma questo «è un errore perché hanno esigenze molto diverse».
Enrico Mazzaroni chef del ristorante Il Tiglio ad Isola San Biagio di Montemonaco, la piccola frazione del cratere sismico, racconta di non avere ancora avuto disdette: «Siamo al completo fino al 19 dicembre – spiega -; a Natale resteremo chiusi, ma le prenotazioni per le feste stanno già arrivando e al momento non abbiamo avuto nessuna disdetta. La misura era già stata annunciata da un po’ e probabilmente questo aiuta».
«Per ora possiamo dirci fortunati – conclude lo chef il cui ristorante era stato abbattuto dal sisma del 2016 -, speriamo di poter lavorare tranquillamente almeno questo inverno».