Ancona-Osimo

Superbonus 110%, i parlamentari marchigiani fanno quadrato e chiedono la proroga anche per le abitazioni unifamiliari

Parlamentari del Pd e Movimento 5 Stelle chiedono la proroga del superbonus 110%, grazie al quale nelle Marche sono stati aperti più di 1.000 cantieri dal dicembre 2020 a settembre 2021

ANCONA – Prorogare il superbonus al 110%. È la richiesta di alcuni parlamentari marchigiani, dopo le anticipazioni che lascerebbero presagire una mutazione complessiva sul fronte del quadro delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione immobiliare.

Con la Legge di Bilancio 2022, infatti, il superbonus verrebbe prorogato solamente per i condomini, mentre non spetterebbe alle abitazioni unifamiliari.

I numeri nelle Marche

Dal dicembre 2020 a settembre 2021 nelle Marche il superbonus 110 ha prodotto un impatto importante sul fronte dell’edilizia. Sono stati infatti 1.076 i cantieri aperti grazie a questa agevolazione, un terzo dei quali nella provincia di Ancona, con tutta probabilità sia per la maggiore densità abitativa della provincia capoluogo, sia per il maggior numero di edifici nei centri storici che necessitano di una riqualificazione. L’importo portato in detrazione è stato di 231 milioni di euro.

«È stata una misura molto utile – conferma Daniele Boccetti, segretario regionale Fillea Cgil -, una di quelle che riesce a tenere insieme ambiente e lavoro, migliorando l’efficientamento ambientale degli edifici aumentando allo stesso tempo le possibilità di lavoro».

«Ci aspettavamo proroga tout court – conclude – e contiamo che sia prorogata dal momento che la misura è riuscita a muovere il settore delle costruzioni che traina da solo altri 12 comparti, una parte imporrante del Pil».

Come funziona adesso?

Ad oggi la scadenza del superbonus 110% è fissata al 31 dicembre 2022 per i lavori nei condomini, così come per gli edifici residenziali da 2 a 4 unità immobiliari posseduti da persone fisiche a condizione però che al 30 giugno dello stesso anno risulti effettuato almeno il 60% dei lavori. Per gli edifici costituiti da una singola unità immobiliare e per le unità immobiliari indipendenti, anche se ubicate in un complesso condominiale, come ad esempio le villette a schiera, la scadenza è fissata al 30 giugno 2022.

Invece per le case degli istituti autonomi case popolari e per quelle di enti assimilati, scadenza al 31 dicembre 2023, a condizione che al 30 giugno dello stesso anno risulti effettuato almeno il 60% dei lavori.

Ecco cosa potrebbe cambiare

Stando alle anticipazioni sulla Legge di Bilancio il superbonus verrebbe prorogato al 31 dicembre 2023, ma solo per i condomini e non per le villette.

Francesco Verducci, senatore Pd

Una novità che però fa discutere. A chiedere la proroga delle agevolazioni anche per ville e villette è il senatore del Pd Francesco Verducci. «Il Superbonus 110 si sta rivelando una misura di straordinaria importanza per il rilancio economico del Paese e la rigenerazione urbana – spiega -. La richiesta che facciamo al Governo è che la misura in legge di bilancio venga prorogata nella sua interezza, comprendendo le unità immobiliari singole o multiple e non solo i condomini. Sarebbe altrimenti un boomerang pesante. Soprattutto nelle aree interne o marginali, come le zone di montagna o i borghi, dove la tipologia principale di residenza è quella non condominiale».

Il dem fa notare che l’efficientamento energetico «è importante per tutte le abitazioni. Il rischio è di fare efficientamento energetico solo nelle grandi città lasciando fuori piccoli comuni. Inoltre, per buona parte di questi edifici, si tratta di unità immobiliari deboli dal punto di vista energetico e insoddisfacenti dal punto di vista sismico. Per questo le misure combinate dei bonus hanno rappresentato un grande vantaggio. Chiediamo un impegno al governo per estendere a tutti il superbonus fino alla fine del prossimo anno, per la forte ricaduta sulla qualità energetica e sismica del nostro patrimonio edilizio».

Patrizia Terzoni, deputata M5s

Analoga richiesta arriva anche dal Movimento 5 Stelle. A spingere sulla questione è la deputata Patrizia Terzoni che sollecita il governo a trovare le coperture per modifiche della manovra in Parlamento, in modo da garantire la proroga necessaria anche per le unifamiliari.

«Per le Marche è una cattiva notizia – afferma Terzoni – visto il tessuto edilizio, con molti edifici diffusi e piccoli comuni. Si tratta di una scelta miope visto che da un decennio gli indici economici del comparto delle costruzioni non vedevano picchi così elevati. Nella nostra regione sono partiti lavori per diverse centinaia di milioni di euro. Non si deve arrestare il rilancio dell’economia fondato su interventi di riqualificazione assolutamente necessari sia per l’efficienza energetica che per la sicurezza in caso di sisma. Tra l’altro coibentando gli edifici, visti gli ultimi aumenti delle bollette, si offre la possibilità per le famiglie di risparmiare tantissimo riducendo al contempo le emissioni di gas clima alteranti».

«Ritengo sia stata una scelta sbagliata che deve essere cambiata in sede parlamentare o se possibile anche prima» afferma, chiedendo al governo di trovare le coperture «per allargare la proroga a tutti gli interventi venendo incontro a famiglie, imprese e tecnici del settore che tanto stavano attendendo questo provvedimento».