ANCONA – «Passato un anno nulla è cambiato rispetto al problema degli sversamenti e il bagno a Palombina rimane appeso al meteo. Irrealizzabili le previsioni dello studio di fattibilità di Multiservizi, illusorie le aspettative sullo studio dell’Università. I Sindaci dei Comuni di Ancona e Falconara sono uniti nel sostenere “l’insostenibile”».
Il consigliere comunale Stefano Tombolini (60100, Progetto città) torna sul problema degli sversamenti in mare e dei divieti di balneazione che scattano dopo ogni pioggia, in particolare nelle spiagge del Passetto, di Palombina e di Falconara.
Tombolini spiega che «dopo la doccia fredda dello studio affidato a un raggruppamento di professionisti incaricati da Multiservizi nel novembre 2015, a fronte di un onorario di oltre 65mila euro, che ha delineato quattro soluzioni che variano nell’impegno di spesa da circa 35 milioni di euro per la soluzione meno costosa agli oltre 50 milioni per quella più complessa, si è arrivati ad un nuovo incarico. Con atto deliberativo 47 del 2017 si è proceduto all’affidamento diretto all’Università di Ingegneria affinché valuti la fattibilità di procedere ad una separazione tra le acque meteoriche e le acque nere attraverso una modifica del sistema fognario del Comune di Falconara e di una piccola parte del territorio del Comune di Ancona. 35.380 euro sono stati spesi dalla Mancinelli che non ha indugiato nell’andare dietro alla proposta in tal senso del M5S che è il principale sponsor della separazione delle acque reflue, per due motivi: allungare il tempo per assumere una decisione; incartare la delusione che arriverà dallo studio con il logo del M5S. Ne deriverà un’altra indicazione faraonica in faccia alle ristrettezze in cui versano le municipalità e, in particolare, il problema sarà rovesciato sul Comune di Falconara che dovrà procedere alla separazione delle linee, qualora fosse questa la scelta».
Dopo ogni pioggia, si verificano nuovi sversamenti in mare e scattano i divieti di balneazione che durano alcuni giorni. «La ruota ha girato di un anno intero – continua Tombolini – e l’agibilità delle spiagge è quella della scorsa stagione. L’Aato2 competente al finanziamento delle opere non ha coperture nel piano degli investimenti 2015-2017, così come sono scarse le possibilità di reperire i fondi così ingenti nei periodi successivi. La grave inadeguatezza dell’impianto fognario esistente comporta che con appena 1-2 mm. di pioggia cumulata avvengano gli sversamenti in almeno 6 dei 14 punti di recapito, che significa che anche con condizioni di pioggia molto modeste si hanno spiagge“inagibili”.
Ormai i clienti storici della spiaggia sanno che dovranno dirigersi altrove per avere la certezza di una balneazione tranquilla. Noi ribadiamo il fatto che con 1.5 milioni il problema è stato quasi completamente risolto nel punto in cui si è realizzata la vasca di laminazione (volano di accumulo in caso di pioggia). Un intervento che ha prodotto l’innalzamento della quantità di pioggia cumulata produttiva di sversamento a 20 mm contro i pochi millimetri necessari negli altri punti. Lì dove è presente la vasca di laminazione lo sversamento avviene solo con eventi piovosi molto intensi e duraturi. Il progetto di tale opera risale al 2004 e fu fatto anch’esso dopo uno studio commissionato dalla Multiservizi e, nonostante sia tutt’ora valido, è stato messo nel dimenticatoio. Prevede 3 vasche di laminazione, mai realizzate da Multiservizi per motivi non conoscibili, nonostante la spesa di molti ordini di grandezza inferiori rispetto a quella del progetto faraonico e irrealizzabile dell’ultimo studio di fattibilità».
Intanto è stata convocata per il prossimo 22 maggio la commissione consigliare volta a valutare le soluzioni per il drenaggio di acque bianche e nere nel tratto di litorale compreso tra Collemarino e Villanova di Falconara. «Arriva la stagione critica e i politicanti si predispongono a parare il “colpo”», conclude il consigliere.