ANCONA- Nell’Italia dipinta tra zone arancioni e zone rosse, c’è una categoria che ha resistito alle restrizioni del Dpcm. È quella dei tabaccai che forse meglio di altri, visto il contatto quotidiano e in presenza con le persone, possono fornire una visione coerente ed attendibile della realtà attuale.
«Tabaccheria e servizi i prodotti più gettonati»
Silvia Trillini di “Art Glamour di Daniela Urbani”, in Via Torresi ad Ancona, fa il punto della situazione toccando tutta la più stretta attualità: «Il traguardo di rimanere aperti è ottimo nonostante la nostra categoria sia comunque esposta al rischio Covid. Non possiamo far altro che prestare la massima attenzione, igienizzare, sanificare, mantenere i giusti distanziamenti. Le cose tradizionali insomma ma fatte con scrupolosità. I prodotti più venduti restano quelli di tabaccheria e quelli legati ai servizi, l’afflusso dei fumatori è quello costante anche se forse l’asticella si è alzata un po’ di più. Un aspetto curioso, contestuale alla chiusura delle sale bingo e al divieto di utilizzo di slot, è riferito al maggior acquisto di Gratta e Vinci».
Non manca una battuta anche sul percorso fatto in un anno, dal primo lockdown: «Rispetto all’anno scorso, paradossalmente, c’era più spensieratezza. Non si conosceva bene la situazione, si andava incontro alla Primavera e la situazione era complessivamente diversa. Adesso abbiamo alle spalle un anno di pandemia, c’è la paura e la gente inizia ad essere stanca».
«Vendiamo più riviste e settimane enigmistiche»
Per Stefano Massi di Tabaccheria Massi in Via Isonzo, sempre ad Ancona, in questa fase particolare non ci sono solo tabacchi nei primi posti delle vendite: «È aumentato il gradimento per riviste leggere, settimane enigmistiche e via dicendo. Noi ci occupiamo anche di servizi, offriamo la possibilità di pagare le bollette, le multe e di questo la gente ci ringrazia in quanto le Poste, di questi periodi, sono abbastanza inaccessibili tra code orari d’apertura».
E ancora: «Intanto stiamo lavorando e niente non è di questi periodi. Rispetto a trecentosessantacinque giorni fa le cose sono diverse. Prima erano chiuse molte più attività e c’era timore per il virus. L’esempio calzante che posso riportare riguarda la vendita di sigarette. Nel primo lockdown c’era gente che faceva scorta nel verso senso della parola».
«La tabaccheria per i servizi»
Il tema dei servizi alla cittadinanza viene ripreso anche da Roberto Cardinali di Tabaccheria Manhattan di Piazza Salvo d’Acquisto nel capoluogo: «Dodici mesi fa lavoravano meno persone, i bar erano chiusi del tutto mentre ora l’asporto è garantito e già questo fa differenza. La gente si rivolge alla tabaccheria al posto dell’Ufficio postale per bollettini, ricariche post-pay, bolli-auto e ricariche telefoniche. Inoltre, particolare non da meno, a causa della Dad si fanno un sacco di fotocopie per i compiti e lezioni da seguire online. La nostra apertura è positiva, consideriamo le tante persone che rimangono a casa e che quindi possono beneficiare di un riferimento vicino».