ANCONA- Nuovo fiore all’occhiello della sanità marchigiana, la Tac Somatom Force, apre una nuova era nella diagnostica per immagini degli Ospedali Riuniti di Ancona. Oltre il 40% delle radiografie tradizionali potranno essere sostituite da Tac, senza nessuna conseguente nocività.
Un gioiello tecnologico di ultimissima generazione che si conferma essere la Tac più potente al mondo. In forza alla Radiologia di Torrette, il nuovo strumento diagnostico, è in grado in pochissimi secondi di scansionare l’intero organismo. E’ la prima Tac nel suo genere ad essere collocata in una struttura pubblica in Italia. Fin’ora nel nostro paese ne sono state acquistate soltanto due, che si trovano entrambe a Roma, in Istituti Privati. Un bel primato per le Marche, che si posizionano in primo piano in ambito internazionale nella diagnostica per immagini. Un Ospedale, quello di Torrette, come ha ricordato il direttore dell’Azienda Ospedaliera Michele Caporossi, costruito attorno alla Radiologia e che ha precorso i tempi in Italia, installando nel 1974 la seconda Tac in Italia.
La nuova dotazione, è stata illustrata nel pomeriggio di ieri (28 dicembre) agli Ospedali Riuniti di Ancona, alla presenza del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi, il presidente della IV Commissione sanità della Regione Marche Fabrizio Volpini, il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi e il direttore della Radiologia Specialistica e della Radiologia Pediatrica Andrea Giovagnoni.
Due milioni di euro, il costo della Tac Force a 384 strati, una parte dei quali rientrante nel piano degli investimenti autorizzati dalla Regione Marche per un importo complessivo di 22,3 milioni di euro. Una politica di investimenti che come ha precisato Fabrizio Volpini, presidente della IV Commissione Sanità regionale, non riguarda soltanto le reti ospedaliere regionali, ma anche il personale e le strutture sanitarie presenti sul territorio: «Stiamo allargando strutture che danno risposte alla cronicità come gli hospice e inauguriamo ambulatori avanzati nell’ambito delle cure primarie, per dare quelle risposte di prossimità alla cronicità che è la problematica più cocente che tutti abbiamo di fronte».
Un’azione a tenaglia come l’ha definita lo stesso presidente della Commissione Sanità, che dovrà riguardare anche la formazione universitaria, implementando le borse di studio pagate dalla regione, e su questo punto Volpini ha richiamato il presidente Ceriscioli ad uno «sforzo maggiore». Gli ha fatto eco anche Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, il quale ha chiesto l’intervento della Regione per incrementare la formazione sia nell’ambito della radiologia, che in altri settori strategici, come quello delle emergenze. Il rettore ha poi auspicato un’azione ancora più sinergica tra l’Università e la Regione, per arrivare alla sottoscrizione del nuovo protocollo di intesa tra la Regione e l’Università Politecnica delle Marche.
«Investimenti così avanzati riservati alla struttura di Torrette ne segnano ancora una volta in maniera chiara, quale ruolo, quale spazio e quale risposta debba dare nell’insieme dell’interno sistema sanitario regionale» ha precisato il governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli. «Chi si rivolge alle nostre strutture sa bene di poter contare su professionisti di grande qualità, su strutture adeguate, alte specializzazioni, tecnologie di avanguardia e di altissimo livello». Investimenti in parte realizzati e altri ancora da realizzare, con l’impiego di fondi «frutto del rigore con cui è stato gestito il sistema sanitario regionale», ha sottolineato Ceriscioli e che ora vengono impiegati per dare grande qualità alle strutture pubbliche e risposte ai cittadini che vi si rivolgono. «Un anno di grande soddisfazione», ha precisato il presidente della Regione, riferendosi ai dati del 2017 che sono stati positivi per tutte le aziende del territorio, «un pacchetto di risultati che segnano una progressione nella produzione, nella quantità, nella qualità nei livelli di complessità che vengono trattati, negli esiti, sulle liste di attesa e su tutti i parametri più sensibili che riguardano il servizio sanitario».
Il nuovo strumento già pronto per essere utilizzato è «Una Tac dall’altissima velocità di scansione e dalla bassissima dose di radiazioni», come ha spiegato Michele Caporossi, direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. E sono infatti numeri da primato quelli della Tac Force, che consentirà la scansione dell’intero torace in meno di 1 secondo, una cardio tac in soli 0,3 secondi e una total body in meno di 5 secondi per un adulto e in meno di 1 secondo per un paziente pediatrico. Tempi ridottissimi che permetteranno ai pazienti di esporsi a livelli di radiazioni molto ridotti. La nuova tac consentirà anche una riduzione di ben 5 volte della quantità di mezzo di contrasto utilizzato, rendendola particolarmente idonea ai pazienti con ridotta funzionalità renale. Le coronarie sono tra i campi di maggiore applicazione della nuova Tac, che permetterà di evitare il ricorso ad indagini invasive, quali il cateterismo, risparmiando tempo e risorse economiche. In ambito oncologico come ha precisato Rossana Berardi, direttore della Clinica Oncologica degli ospedali Riuniti di Ancona, «La Tac Force consentirà una diagnosi più efficace e in tempi più rapidi, per l’estensione della malattia e per la risposta alle terapie. In questo modo si potranno evitare trattamenti non efficaci per il paziente e costosi per il sistema sanitario».
Ma le novità non si fermano qua a Torrette, infatti tra 3 mesi, il Pronto Soccorso sarà dotato di un nuovo strumento diagnostico, la Tac Revolution, «Un nome che espone un programma», ha spiegato Caporossi, e che permetterà di abbattere consistentemente i tempi di attesa dei pazienti. «Una rivoluzione dell’appropriatezza – ha precisato Caporossi – che consiste nel fare le cose giuste, per le persone giuste, nel luogo giusto, al momento giusto». Giulio Argalia, Responsabile di SOS ecografia, parlando della Tac Revolution in arrivo tra 3 mesi al Pronto Soccorso ha sottolineato che «rappresenterà non soltanto come ricorda il nome una rivoluzione tecnologica, ma soprattutto una rivoluzione scientifica, una rivoluzione culturale che non ha eguali sul territorio nazionale perché di solito nei pronto soccorso del nostro paese non si installano apparecchiature di alta fascia».
Una dotazione molto importante per il trattamento delle emergenze, se si considera che i pazienti più gravi e complessi arrivano proprio al pronto Soccorso. «La rivoluzione che stiamo facendo a Torrette – conclude Argalia – è mettere la tecnologia più avanzata al Pronto Soccorso, con la possibilità di diagnosticare in pochi minuti le patologia più gravi e sfruttare al meglio la prima ora, che salva o condanna il paziente». La tac che sarà rimpiazzata dalla Revolution, dopo essere stata aggiornata, sarà collocata presso il reparto di Radiologia, dove verrà utilizzata per i pazienti ricoverati, che in questo modo non dovranno più essere tasportati al Pronto Soccorso, con un notevole abbattimento dei tempi di attesa per le emergenze.
Il gruppo radiologico anconetano è cresciuto molto negli ultimi anni, ha ricordato Andrea Giovagnoni, direttore della Radiologia Specialistica e della Radiologia Pediatrica, ed oggi il Dipartimento di Scienze Radiologiche di Torrette conta 63 medici radiologi, 7 fisici, 97 tecnici di radiologia, 54 infermieri, e 16 ausiliari, con oltre 250 mila prestazioni l’anno. «Non siamo solo un reparto e un dipartimento di assistenza – ha precisato Giovagnoni – perché qui incide una scuola di specializzazione e almeno due corsi di laurea specifici, quindi noi formiamo tutto il settore sanitario della regione e questo è un impegno molto grande». Il centro di radiologia di Torrette vanta anche un altro primato, è uno dei pochi ospedali in Italia nei quali è presente sia l’unità diagnostica complessa sia quella pediatrica. Le due nuove apparecchiature, come spiega Giovagnoni, faranno diventare l’Ospedale di Torrette «Un caso internazionale, perché due macchine di alto livello come queste, nel mondo sono presenti solo in un reparto del Qatar».